Al Ministro dei LL. PP. On. Enrico Micheli, Al Sottosegretario ai LL.PP. On. Gianni Mattioli, Al Presidente dell’A.N.I.A., Ai rappresentanti nazionali, delle associazioni degli inquilini e della proprietà edilizia, firmatari della Convenzione Nazionale, (legge 9 dicembre 1998, n. 431 – art. 4, comma 1.)

Roma, 10 dicembre 1999.

 

Oggetto: definizione dei canoni per le compagnie assicurative, gli enti privatizzati, i soggetti giuridici od individuali detentori di grandi proprietà immobiliari.

Nella Convenzione Nazionale sottoscritta dopo una lunga trattativa, e con la mediazione del sottosegretario ai LL.PP., è previsto che i canoni di cui all’oggetto siano " definiti, all’interno dei valori minimi e massimi stabiliti per le fasce di oscillazione per aree omogenee (…) indicate dalle contrattazioni territoriali, in base ad appositi accordi integrativi locali fra la proprietà, assistita – a sua richiesta dall’organizzazione sindacali dei proprietari dalla stessa prescelta e le organizzazioni sindacali dei conduttori rappresentative dell’inquilinato, in ogni caso firmatarie degli accordi nazionali e/o territoriali ".

A tutt’oggi non si sono verificati incontri nemmeno preliminari tra le parti, nonostante una nostra lettera formale indirizzata all’ANIA, alla Confedilizia e a Sunia, Sicet, Uniat in data 23 giugno 1999, che alleghiamo alla presente.

In tale lettera si metteva in evidenza la vessatoria azione di alcune grandi compagnie assicurative nei confronti di quelli inquilini a basso reddito che in base ai noti "accordi" nella fase di applicazione dei patti in deroga avrebbero continuate a corrispondere dei canoni in base alla legge 392/78 (equo canone) e ai cui si imponevano dei rinnovi a canoni quasi sempre intorno o oltre il milione al mese!

Ora è evidente che la questione delle condizioni di tali inquilini (sono migliaia e tutti con contratto scaduto) non può essere trattata a livello locale ma con una trattativa a livello nazionale che dovrebbe, a nostro avviso, chiarire anche su quale livello di canone concertato tali grandi proprietà dovrebbero attestarsi.

Chiediamo - e la richiesta è urgente - al ministro dei LL.PP. di promuovere un incontro tra le parti che fissi i criteri nazionali in base ai quali arrivare alle trattative locali.


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