Roma, 13 dicembre 1999.

Enti Previdenziali – vendite – garanzie per gli inquilini

  1. Per 5 voti non è passato alla Camera un emendamento dell’on. Walter De Cesaris (R.C.) che sottraeva il mega-affare delle vendite agli intermediari immobiliari. Ci risulta che sono mancati dei voti dai Comunisti Italiani. Peccato. Questo vuol dire però che le nostre posizioni di assoluta opposizione a tali infame mercato sono "forti" e comunque sia andata questa Finanziaria dobbiamo portarle avanti nei mesi di gennaio e febbraio. Verificheremo alla fine di gennaio come stanno andando le vendite e se percepiamo che ancora siamo ai preliminari – condizione che autorizza il Governo a passare la competenza al Tesoro che si rivolge agli "intermediari" – dobbiamo ritornare dal ministro Salvi per richiedere la proroga dei termini – almeno altri 3 mesi e mobilitarci in modo molto duro.
  2. Garanzie per gli inquilini. Sono reintrodotte quelle contenute nei decreti Treu, Salvi e circolari, fino al decreto 4 agosto 1999. Chiariamo la questione: tutti gli inquilini devono vedere rinnovati i contratti scaduti al 30.06.1997, che sono a cadenza 4 anni + quattro; gli inquilini con redditi compatibili per la permanenza nell’ERP hanno prorogati i contratti per almeno altri 9 anni (questo vale anche altri, come gli ultrasessantacinquenni che possono scegliere anche la forma della nuda proprietà); il decreto 4 agosto 1999 del min. del lavoro, inoltre alzava la soglia di protezione anche per gli inquilini con reddito imponibile, ai sensi della permanenza nell’ERP superiore del 20%.
  3. Valutazione degli alloggi in vendita. In molti casi nelle lettere agli inquilini gli Enti comunicano un prezzo UTE che si riferisce a valori di zona e non allo stato degli immobili o dei singoli alloggi. L’aspirante acquirente (rif. Legge 662/96, "Finanziaria") ha diritto a richiedere – se lo ritiene opportuno - una nuova perizia UTE relativa al fabbricato e alloggio ( questo diritto è stato ribadito "a fortiori" dall’Osservatorio sugli Enti Previdenziali presso il Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale).
  4. Sulle cooperative per l’acquisto. Stante la conclamata socialità della cooperazione, se interverranno le centrali nazionali delle cooperative, le garanzie per gli inquilini che non possono o non vogliono comprare devono andare oltre i 9 anni di contratto; bisogna che essi abbiano dei nuovi contratti con durata di almeno 13-15 anni. Comunque noi ribadiamo la posizione di grande diffidenza sulle mega-strutture della cooperazione (vedi posizione della segreteria nazionale –allegata).
  5. Atteggiamenti degli acquirenti che non possiamo avallare. Troppo facile sarebbe la scelta: "Noi gestiamo le nostre case, voi Coop, vi prendete gli inquilini e tutte le beghe". Qualche posizione di questo tipo è apparsa in alcune riunione, non è influente; ma è bene essere rigorosi sul piano morale contro ogni egoismo.

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