Roma, 17 febbraio 2000.
Comunicato Stampa
Sul "decreto-sfratti"un po di chiarezza
Dichiarazione di Vincenzo Simoni, Segretario Nazionale dellUnione Inquilini.
I Canoni Concertati con il Fondo Sociale dovrebbero permettere a molti sfrattati di
trasformare le disdette per finita locazione in contratti o stipulare nuovi contratti
"sopportabili" in altri alloggi.
Questa è una ipotesi ottimistica e non verificata perché in nessun Comune è in
esecuzione il Fondo Sociale di integrazione al Canone.
Ragionevolmente questo avverrà tra la fine dellestate e il prossimo autunno
(ritardi delle regioni , macchinosità delle procedure).
Dunque era necessario rimodulare la tempistica dellescuzione degli sfratti.
Questo per affermazione del ministro Bordon lo scopo essenziale del
decreto di cui si parla in questi giorni.
Ieri mattina la bozza del decreto presentata dal Ministro prevedeva termini minimi per
lesecuzione degli sfratti SOLO per chi aveva fatto domanda per i nuovi termini
(pochissimi) e tra questi solo per categorie ultradisgraziate o molto anziani. Con quel
tipo di testo si sarebbero portati i termini di esecuzione alla fine di marzo 2000. Cioè
un mese di respiro per un mucchietto di inquilini.
Per iniziativa forte di tutti i sindacati inquilini si è ottenuto SOLTANTO uno
slittamento delle esecuzioni (brutta parola) per i portatori di handicap, disoccupati,
malati terminali e ultrasessantacinquenni che avevano presentato a giugno 1999
listanza di rifissazione dei termini per lesecuzione dello sfratti.
Senza alcuna copertura restano non solo gli inquilini che non hanno potuto presentare
quella istanza ma tra questi nessuna proroga è stata prevista per i percettori di redditi
molto modesti (vale a dire quelli che avrebbero diritto di accedere al Fondo Sociale. Era
questo che andava fatto!
Pertanto il decreto (nelle anticipazioni di queste ore) non è idoneo a disinnescare un
pericoloso ed attuale stato di tensione.
Il segretario nazionale
Vincenzo Simoni
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