Roma, 18 febbraio 2000.
Comunicato Stampa
ANCORA SUGLI SFRATTI E IL DECRETO (? ?) DEL MINISTRO BORDON
Dichiarazione di Vincenzo Simoni, segretario nazionale dellUnione Inquilini
Linterrogativo è dobbligo se si prende atto che il decreto presentato
venerdì dal Ministro Bordon non è stato ancora approvato dal Consiglio dei Ministri.
Ma quello che ci turba è lantefatto.
Un provvedimento limitatissimo che concede qualche mese di respiro a degli
ultrasessantacinquenni, malati terminali, cassintegrati, portatori di handicap e tra
questi SOLO a quelli che in piena estate sono riusciti a presentare al Giudice unico la
richiesta di nuova fissazione dei termini di esecuzione
è stato violentemente
attaccato sulla stampa dallavv. Sforza Fogliani, presidente della Confedilizia.
Non solo: egli, ritenendo di poterlo fare, si è precipitato nella giornata di giovedì
dal Ministro Bordon, riuscendo ad incontralo subito (per noi ci vogliono settimane di
preavviso)
Bruttissimo è il segnale che arriva dal Consiglio dei Ministri di Venerdì incapace di
assumere senza reticenze la protezione di cittadini che oltre a rischiare di diventare dei
senza tetto hanno la disgrazia di essere arrivati alla tarda età senza una casa loro, o
addirittura con gravi malattie e condizioni invalidanti.
Il segnale di queste ore, comunque si concluda la vicenda, è di un Governo immorale.
LUnione Inquilini reagisce invece reiterando al Governo e con estrema
determinazione due richieste:
- per tutti gli sfrattati la riapertura dei termini per richiedere una nuova fissazione
della data del rilascio;
- la "proroga" al 31 agosto 2000 almeno per tutti gli sfrattati che hanno dei
redditi modesti, tali da aspirare alla concessione della integrazione del canone.
Sono elementi essenziali per permettere al numero maggiore possibile di famiglie di
trasformare le disdette in contratti oppure di reperire alloggi sul mercato con un affitto
sopportabile grazie al contributo allaffitto che andrà purtroppo a regime solo tra
lestate e il prossimo autunno.
Chi non aderisce a tali ragionevoli proposte programma scientemente lo scontro sociale.
E questo che ha in mente il presidente della Confedilizia?
E da quale disegno politico trarrebbe ispirazione?
Sono delle domande che in queste ore esigono un chiarimento immediato.
Ricordo ai rappresentanti nazionali dei sindacati degli inquilini e alle associazioni
della proprietà che i canoni concertati erano lo strumento essenziale per convertire
decine di migliaia di sfratti in nuovi contratti.
Questo non sta succedendo:
- per la scarsa disponibilità da parte dei proprietari ad aderire a tali contratti (solo
la Confedilizia si sta impegnando con una seria opera di persuasione anche con manifesti
pubblici);
- perché i livelli dei canoni concertati - per non parlare di quelli totalmente
liberalizzati - sono insopportabili per gran parte dei nuclei soggetti a sfratto;
- perché gli inquilini in tutta Italia non usufruiscono a tuttoggi
di alcun sostegno pubblico allaffitto: nessun comune (salvo Pisa) a tuttoggi
ha emanato il bando per la concessione di tale contributo e le detrazioni fiscali per i
conduttori sono destinate SOLO a chi contratta con la "concertazione" (a
tuttoggi dunque per qualche centinaio di famiglie!)
Insomma: mentre i locatori hanno avuto subito TUTTO (detrazioni fiscali, canoni liberi,
accelerazione degli sfratti), gli inquilini non hanno ancora NULLA (anzi, hanno perso
anche la relativa protezione delle Commissioni Prefettizie che graduavano
lesecuzione degli sfratti).
E evidente che in tale situazione è doveroso per noi (Unione Inquilini
e
mi auguro anche per gli altri) difendere in TUTTI I MODI le famiglie sfrattate alle quali
non si offre alcuna protezione; ed è altrettanto doveroso per il Governo proteggere
migliaia di famiglie incolpevoli da una vera e propria violenza.
Mi rivolgo al Governo esprimendo le seguenti posizioni e richieste:
- mancando il coordinamento tra Concertazione sostegno alla locazione
esecuzione degli sfratti non è ammissibile che SOLO gli sfratti abbiano una totale
protezione giuridica e politica;
- è inevitabile un provvedimento di drastica sospensione o limitazione delle esecuzioni
degli sfratti e nella limitazione una loro programmazione connessa alle soluzioni
abitative prospettate dai Comuni;
- un decreto ad hoc del Governo è DOVEROSO come doveroso è un intervento di SOSTEGNO
STRAORDINARIO ai Comuni investiti da drammatiche richieste di aiuto.
Il Governo deve in sintesi decretare la riapertura dei termini per la richiesta di
differimento dellesecuzione degli sfratti e disporre per tutti il termine di 18
mesi. Tale termine (scadenza 31 dicembre 2000) è finalizzato alla messa a regime delle
provvidenze fiscali e al sostegno agli inquilini;
Il Decreto deve altresì prevedere la costituzione di Commissioni Miste
(Prefetto-Giudice-Sindaco) per la programmazione degli sfratti in tutti i comuni in cui è
accertata limpossibilità della loro esecuzione senza gravi conseguenze per
lordine pubblico.
Il segretario nazionale
Vincenzo Simoni
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