1 giugno 2000.

Lettera aperta a Luigi Pallotta, segretario generale del Sunia

Nel breve periodo di un mese (11 maggio - 13 giugno 2000) il sindacato inquilini da te guidato ha affrontato, con un congresso tematico e con un convegno, due scadenze:
la costituzione della Confederazione degli Utenti e Consumatori che federa alcune associazioni dei consumatori di area Lega delle Cooperative e CGIL con il Sunia;
l'intervento per la costituzione di Fondi Immobiliari di Investimento destinati all'affitto.

Sulla prima iniziativa mi limito a porre degli interrogativi:
che vuol dire "tutela del consumatore" in una fase in cui vengono demolite le tariffe sociali, introdotti ingiusti redditometri, manipolato l'impianto delle bollette, colpiti soprattutto gli utenti soli ed anziani, per finanziare le innovazioni e le stesse collocazioni in borsa delle grandi aziende di servizi pubblici privatizzati?
Vi volete davvero impegnare in una nuova lotta per l'equità e la socialità dei servizi?
O, come per altri, solo collocarvi in un ristretto pool di associazioni dei consumatori finanziato dallo Stato che si limitano a qualche denuncia, qualche apparizione alla TV o a una consulenza tecnica senza porsi l'obbiettivo - questo sì strategico! - di suscitare un movimento democratico di massa dei consumatori?
Perché noi stessi siamo vitalmente interessati a estendere la resistenza a tutti i rapporti sociali e proprio questo è l'impegno con cui ci siamo lasciati al nostro congresso.
Passo al convegno sui "fondi immobiliari". Ti ringrazio dell'invito ma ti confesso che il titolo e i nomi dei partecipanti mi hanno intimidito. Questo convegno si presenta "troppo" alla "grande", con una relazione di un certo Lunghini (Reddy's Group... Che vuol dire "Reddy ?), interventi di Emilitri, presidente Ancab-LegaCoop, di Tamburini direttore di Nomisma (leggi... Prodi), di Seppia, già presidente dell'INPS e ora presidente di Finit-Fondi Immobiliari Italiani e, come supporti politico-sindacali, quello del sottosegretario alle Finanze, Alfiero Grandi, di Nerio Nesi, ministro dei LL.PP. e di Guglielmo Epifani, vice segretario generale della CGIL.

L'Unione Inquilini due mesi fa ha fatto un importante congresso nazionale. Ci siamo occupati e preoccupati purtroppo di altre cose: della non attivazione di quel poco di fondo sociale di integrazione all'affitto e del sabotaggio dei più grandi comuni, del non impiego o dello spreco dei Fondi Ex Gescal stanziati con le delibere CIPE del 1991 e del 1993 per la sovvenzionata; ci impegniamo fisicamente alla resistenza attiva agli sfratti, ci prepariamo ad una contestazione radicale al modello Toscano di privatizzazioni del patrimonio ERP, modello studiato con attenzione in Lombardia; cerchiamo di tutelare al massimo gli inquilini degli enti previdenziali... Abbiamo deciso di inserire il nostro movimento di resistenza in una ripresa generale di lotta sindacale contro la precarietà del lavoro e delle condizioni sociali e contro il saccheggio dello Stato Sociale.

C'entrano con tutto questo i "fondi immobiliari"?
Per capirci meglio ti racconto qualcosa che riguarda i fondi pensione. Qualche tempo fa incontro nei pressi della Camera del Lavoro di Firenze un amico, funzionario CGIL, un tempo della sinistra sindacale. Gli chiedo perché tutto questo loro interesse alla gestione dei fondi pensione, demolendo l'attuale struttura del TFR? Mi dice: "Ma non immagini la forza che avrebbe il sindacato e quali resistenze potremmo mettere in campo nelle vertenze con tutti quei soldi!". Già, le vertenze! Già, la contestazione! A che cosa? Ai lavori atipici, al part time selvaggio, al lavoro in affitto...! Ma quando mai! E comunque se qualcosa si fa nel sindacato è davvero questa la prassi dominante?
Ecco - vedo in questa vostra "svolta" qualcosa di altrettanto poco convincente.
Dimenticavo: nel depliant del convegno c'è qualcosa di illuminante, quando si legge che tali interventi dovrebbero essere anche "capaci di fornire risposte alla crescente domanda di mobilità abitativa".
Caro Pallotta, a che mobilità ti riferisci? A quella "per scelta" (beato chi può scegliere!) o a quella... "per forza".

Arrivederci - se vuoi - ad un confronto leale.

Il segretario nazionale

Vincenzo Simoni


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