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UNIONE
INQUILINI ader. C.U.B.
Federazione
Provinciale di Napoli
Via Tribunale N° 181 telefax 081 210810 Napoli 30 Settembre 2002 Governo Berlusconi : Ponte sullo stretto di Messina
e grandi opere pubbliche
al Sud: occasione di sviluppo o sperpero di denaro pubblico? Uno dei
primi atti annunciati dal Governo
Berlusconi è stato quello di dirci
“in maniera solenne” che fra due
anni sarebbero iniziati i lavori per il Ponte sullo stretto di Messina.Una
opera faraonica che nelle intenzioni del governo dovrebbe creare le condizioni strutturali per la
fuoriuscita delle regioni meridionali dal loro stato di arretratezza strutturale e socio economico. Se
queste sono le premesse è lecito porsi la domanda se un’opera del genere porti
veramente sviluppo economico e sociale e se serve per davvero alle regioni meridionali per superare i
ritardi nell’avere a
disposizione una fittissima rete
di infrastrutture capaci di competere con le regioni settentrionali ed
europee o se non dovremmo assistere ad un ulteriore spreco di risorse pubbliche
e ad una ulteriore distruzione di bellezze ambientali e naturali per
favorire lobby affaristiche e
mafiose che attendono da anni la messa in esecuzione di questo faraonico
progetto. Il fiume di denaro pubblico che il governo Berlusconi dovrebbe
stanziare a nostro modesto avviso potrebbe essere utilizzato per costruire
tante di quelle infrastrutture utili e necessarie che nel giro di pochi anni
potrebbero realmente e concretamente determinare le condizioni per favorire lo
sviluppo delle regioni meridionali e dei paesi che si affacciano sul
Mediterraneo e il basso Adriatico senza distruggere le bellezze e le vocazioni
naturali delle nostre regioni e degli Stati che si affacciano su questi due grandi mari. Con una parte di quei
soldi che il governo ha deciso di stanziare per il progetto del ponte sullo
stretto di Messina si potrebbero ad esempio costruire due aeroporti intercontinentali
(uno in Sicilia e un altro in Puglia), si possono realizzare due tratti di
linea ferroviaria veloce a due binari : uno sulla direttrice Taranto / Reggio Calabria ( Marina di Leuca, Gallipoli,
Taranto,Metaponte,Sibari,Crotone,Catanzaro,Reggio Calabria ) e un altro sulla
linea ferroviaria Taranto,Potenza,Salerno,Napoli e una autostrada a tre
corsie che partendo sempre da Taranto arriva a Metaponte , a Policaro, ad Amendolara,
a Mirto Crosia, a Crotone, a Catanzaro, a Monasterace, a Locri, a Melito e
arriva fino a Reggio Calabria e un’altra
che colleghi Marina di Leuca,Gallipoli,Taranto,Matera,Potenza e Salerno.
In ultimo si dovrebbe procedere al completamento di tutte le autostrade della
Sicilia con perimetro di tutta l’isola e con collegamenti trasversali interni: in nessuna regione italiana più
della Sicilia urge una linea
ferroviaria veloce che colleghi Palermo con Messina, Ragusa,
Siracusa,Catania,Trapani, Enna, Agrigento e Caltanissetta. La
maggior parte delle regioni meridionali sono accarezzate dal mare,dal sole e da
una infinità di bellezze naturali ed ambientali e solo la negligenza e l’incuria delle classi dominanti le ha
rese non economicamente
sviluppate.Il sud,come dicevamo in alto,oltre a non avere linee ferroviarie veloci e rete
autostradali efficienti lamenta
una gravissima lacuna anche nel settore dei porti turistici . Dio solo sa
quanto ce ne sarebbe bisogno di
metterli su nel golfo di Taranto, sulla costa della Sicilia , a Napoli, a Salerno ,sulla costa ionica, nel basso
adriatico, a Capri, a Ischia, a Procida, sulla Costiera Amalfitana e Sorrentina
e su tutte le coste della Sicilia : servono i porti attrezzati ed accoglienti e
serve inserire queste località nei
circuiti internazionali degli operatori
turistici. Necessità ed urgenze non raccolte da nessun governo succedutosi
alla giuda del paese negli ultimi cinquant’anni e dalla classe dirigente che ha
governato le nostre regioni. La stessa
recente siccità che ha flagellato l’estate delle regioni meridionali con
i rubinetti dell’acqua a secco ci ha mostrato l’altra grande emergenza vissuta
dalle nostre popolazione e mai affrontata seriamente da nessuno che è quella
della ricostruzione delle condotte idriche. Utilizzando sempre una parte dei
soldi che il governo ha in mente di spendere per costruire un ponte che non serve
si potrebbero costruire scuole e ospedali di altissima specialità e qualità (
ad esempio mettere su poli tecnologici e di ricerca avanzata) e reti di cavi e
fibre ottiche che portano internet,tv satellitare e digitale in ogni casa e
reti ferroviarie metropolitane che collegano tra di loro i vari quartieri delle
città e le varie province di ogni singola regione. In ultimo si potrebbe
mettere mano ad una grandissima opera di ristrutturazione e recupero di tutti i
palazzi situati nei centri storici delle grandi città meridionali per
recuperarli al loro antico splendore e bellezza architettonica e pensiamo per concludere che non si
dovrebbero trascurare le autostrade e le metropolitane del mare che potrebbero permettere
il collegamento veloce e quotidiano tra città che vivono sul mare
e che sanno quanto sia immensa la ricchezza derivante da questa risorsa. |
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