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Cartolarizzazione immobili Enti Previdenziali.

Nessuna apertura del Governo per i diritti di  45 mila famiglie.

Inevitabile lo scontro.

 

Lettera aperta di Vincenzo Simoni, Segretario Nazionale dell’Unione Inquilini

alle segreterie nazionale dei sindacati inquilini e dei lavoratori.

 

L’antefatto è noto ma va comunque brevemente riassunto: il diritto di prelazione di 45 mila famiglie inquiline degli Enti è condizionato alla loro possibilità di pagare i nuovi prezzi degli alloggi, determinati oggi sulla base dei fortissimi incrementi dei borsini immobiliari: le famiglie dovrebbero sborsare ulteriori 3000 miliardi di lire,  che significa per ognuno altri 50 - 100 milioni di lire - equivalenti. 

Per la maggioranza  è qualcosa di irraggiungibile.

Per cercare dei correttivi a tale situazione, che snatura di fatto l’impianto della prelazione, i sindacati inquilini hanno voluto aprire un tavolo di trattative con il Governo. Nel primo incontro del 6 novembre con il sottosegretario Armosino (che ha la delega alle cartolarizzazioni) si erano profilate delle aperture, con la disponibilità alla modifica della normativa sulla vendita in blocco, sull’usufrutto per gli anziani, sul sistema dei mutui. Aperture largamente insufficienti, che comunque tradotte in un decreto del Governo potevano essere migliorate dal Parlamento in sede di conversione.

 

Nella serata di martedì 19 novembre il sottosegretario Armosino ha invece comunicato ai sindacati degli inquilini che il Governo non aveva nessuna intenzione di intervenire sulla normativa (cioè niente decreto); nel merito non c’era alcuna disponibilità a modificare le percentuali sulla vendita di blocco perché tale modifica non era condivisa dalla cordata finanziaria (SCIP). Nessuna altra motivazione. 

Ed ancora: l’on Armosino ha assunto la posizione dei suoi esperti che ritengono ininfluente sulla capacità delle famiglie all’acquisto il fatto che esse debbano sborsare - rispetto ai prezzi praticati nella prima cartolarizzazione  -  altre decine di milioni di lire.

In  sintesi: con le immotivate preclusioni alla modifica della normativa e le surreali valutazioni sulla capacità economica delle famiglie il Governo ha subordinato la propria linea alle posizioni della SCIP e delle Banche di supporto, evidentemente non interessate a vendere gli immobili cartolarizzati agli inquilini.

Siamo di fronte a qualcosa di molto torbido che purtroppo era già filtrato nelle settimane precedenti ed era diventato senso comune in decine di assemblee degli inquilini degli Enti.

 

L’Unione Inquilini  propone pertanto agli inquilini degli Enti e ai sindacati degli inquilini e dei lavoratori una risposta unitaria, immediata e forte,  contro la collusione del Governo con le cordate finanziarie, per dare assoluta priorità e concretezza ai diritti degli inquilini, ottenendo dal Parlamento un chiaro pronunciamento politico.

Poi si vedrà.

 

 

Roma, 20 novembre 2002

 

 

 

 

Cartolarizzare: un termine recente nella serie secolare dei saccheggi.

 

Cicerone,  senatore  valente,  è noto a molti liceali per l'appassionata orazione contro Verre, collettore delle imposte in Sicilia, accusato di concussione. Si trattò di un processo celebrato nella fase agonica della Repubblica. Cicerone pagò con la vita il troppo zelo ma venne assunto come modello di virtù civica.

 

I Borboni di Francia nel XVIII secolo conferirono l'intera finanza statale a pochi grandi appaltatori, in cambio di anticipazioni sul deficit. Guerre continue, lussi sfrenati e privilegi fiscali distrussero la coesione sociale di un grande paese .

 

In Cina, per tutto il secolo XIX, i governatori delle Province e lo stesso Imperatore, succubi dalle grandi compagnie commerciali europee, operarono in modo ancor più disastroso, cedendo i proventi delle dogane e dei monopoli dello Stato ai più loschi figuri della City londinese. Vennero le rivolte dei Boxer, l'Imperatore fu deposto, ci fu la rivoluzione.

 

In Italia nei primi decenni dopo l'unificazione il Governo di derivazione piemontese per rimborsare i prestiti stranieri (soprattutto inglesi) che avevano finanziato le Guerre d'Indipendenza, procedette allo spoglio del demanio statale degli stati conquistati, con vendite all'asta pilotate e con enormi ribassi. Alla fine del ciclo lo Stato aveva incassato pochissimo, ed era senza mezzi materiali; la stragrande maggioranza della popolazione era piombata in un totale pauperismo ( "Questa è l'Italia" F. S. Merlino. Ed. La Cultura - 1950; un testo di enorme valore documentario, mai ristampato!).   

 

Nei cent'anni seguenti traumi strutturali successivi alla Grande Guerra e alla Grande Depressione danno origine all'IRI e alla "nazionalizzazione" delle principali banche; la necessità di neutralizzare la pressione comunista successiva al 1945 induce lo Stato Repubblicano a riaccumulare patrimoni ed esercitare nuove funzioni. Il ciclo pubblico si inverte, come ormai è a tutti noto e per motivi complessi che non possono essere riassunti in questa sede, a metà degli anni '80 e precipita tra il 1992 e il 1998 (da Amato a Prodi) con una cascata di privatizzazioni.   

 

Semantica del saccheggio in corso con le Cartolarizzazioni

 

Cartolarizzazione degli immobili degli Enti Previdenziali:  lo Stato cede tutte le unità immobiliari ad una "società veicolo" denominata S.C.I.P. in cambio di un corrispettivo destinato a ripianare parte del deficit dello Stato.

S.C.I.P. (Società Cartolarizzazione Immobili Pubblici s.r.l.): corrisponde ad un gruppo capitanato dalla Deutsche Bank che comprende anche Intesa BCI, Lehman Brothers, San Paolo Torino, affiancato dalla Romeo  e dalla IPI Fiat. La S.C.I.P. sul patrimonio conferito emette obbligazioni con valore corrispondente al portafoglio patrimoniale conferito; le obbligazioni sono collocate sul mercato.

Banche arranger: su concorso (short list) la Cassa Depositi e Prestiti ha scelto il consorzio vincitore che collocherà per conto della S.C.I.P. il prestito obbligazionario a tranche con rendimenti differenziati (diverse  AAA), garantito comunque dal Tesoro nel caso che non sia sufficiente coperto dalla liquidità derivata dalla vendita delle unità immobiliari. Nella 2. Cartolarizzazione il consorzio è costituito da BancaImi, CabotoIntesaBci, Lehaman Brothers e Ubs.

I numeri:

 

A) 1.a Cartolarizzazione

 

Unità immobiliari:                                           26.389

Unità immobiliari effettivamente vendute:            12.245

 

Prezzo medio (scontato del 30%) per u.i. di 89 mq, euro 85.200 (165 milioni di lire)   

 

B)  2.a Cartolarizzazione : asset backet securities (cioè garantiti dallo Stato) euro 6,629 miliardi - valore immobiliare 7, 787 miliardi di euro.

 

Unità immobiliari in via di cessione: 62.500; 84,7% residenziali.  Ripartizione:

                                        

 

Enti previdenziali
%
INAIL
16,5
INPDAI
29,7
INPDAP
43,3
INPS
8,4
Stato
0,5
Totale
98.4
Empals, Ipost, Ipsema
1,6

          

 

Prezzo medio (scontato del 30%) per u.i. di 89 mq, euro 105.165 (203 milioni di lire), più 27%.di aumento sulla 1.a Cartolarizzazione.

 

La Cartolarizzazione: un falso in Bilancio e un disastro per gli inquilini.

 

1. Le valutazioni degli Ufficio del Demanio sono diverse: le prime anticipazioni ufficiali (lettere di offerta con il prezzo a comparti inseriti nel piano straordinario - Via Panciatichi a Firenze p.e.) segnalano che rispetto ai prezzi di immobili analoghi venduti con la prima SCIP: (2.800.000 lire al mq) l'incremento è del 60%; il prezzo finale per il sicuro non raggiungimento della quota del 80% di vendite salirebbe al  70-75%. In alcuni comparti romani (segnalazioni ufficiose da ambienti INPDAP) si arriva ad oltre il 100%. In ogni caso ci pare sensato affermare che alla fine dell'iter (18 mesi a partire dal 1 marzo 2003) la somma dei valori fissati dagli Uffici del Demanio supererebbe ampiamente il valore immobiliare di  7,787 miliardi di Euro attribuito a forfait nella 2.a Cartolarizzazione. Ma si tratterebbe di un incremento di valore teorico.

 

2. Nella 1.a Cartolarizzazione il 16% degli inquilini non ha proceduto all'acquisto nonostante i prezzi fossero ancorati  valori immobiliari stabili da almeno un quadriennio. Si è comunque trattato di uno scarto preventivato senza alcuna conseguenza per il Tesoro.

L' incremento dei prezzi tra la 1.a e la 2.a Cartolarizzazione che recepisce il drastico mutamento degli scenari immobiliari  - secondo valutazioni ufficiose dello stesso Osservatorio sul Patrimonio degli Enti Previdenziali - comporterebbe una riduzuione delle vendite intorno al 40-45%.

 

3.  Nessun effetto sul pagamento degli interessi delle obbligazioni collocate dalle "banche arranger", perchè totalmente garantite del Tesoro.  La S.C.I.P. stessa per effetto di questa copertura non sarebbe "costretta" a procedere a rischiose aste sul residenziale inoptato  Ma il Tesoro, a partire dalla scadenza dei 18 mesi, nel caso di mancate vendite sarebbe obbligato ad un rimborso cospicuo nei confronti del consorzio delle banche "arranger". Un governo con prospettive di lunga durata dovrebbe esserne preoccupato; non sembra lo sia l'attuale dicastero dell'Economia ("Ci penserò domani") e per ora nemmeno la Banca d'Italia.

 

 

In sintesi: lo Stato cede il patrimonio degli Enti Previdenziali con un incasso reale pari alla metà del valore immobiliare indicato in Cartolarizazione; la maggioranza degli inquilini non riesce a "liberarsi" dalla precarietà dei contratti di locazione che progressivamente si allineeranno ai valori di mercato. Le cordate finanziarie, tramite gli incroci tra le garanzie del Tesoro, la rivalutazione immobiliare, la redditività crescente delle locazioni e parziali ed oculate aste del libero e inoptato, sono convinte di poter realizzare dei risultati molto apprezzabili.  

 


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