|
||
MONTEROTONDO E IL PROBLEMA CASA Abitare a Monterotondo non è facile, sono tantissime le famiglie che hanno difficoltà a pagare l’affitto, poiché esso normalmente incide pesantemente sull’economia familiare e basta un contrattempo qualsiasi, una spesa imprevista per entrare nel “vortice della morosità e quindi dello sfratto” senza alcuna alternativa; ma non sono al sicuro neanche coloro che, anche se con sacrifici, riescono a pagare regolarmente l’affitto, è infatti sempre più frequente la richiesta di rilascio dell’appartamento per “finita locazione” e anche in questo caso, lo sfratto è diventato procedura abituale; ma se tantissime sono le famiglie a rischio, per molte altre questa è una dura e drammatica realtà che non riguarda soltanto le cosiddette famiglie “in disagio sociale”, ma è ormai accertato da indagini e statistiche che ad essere coinvolte sono soprattutto quelle famiglie che non sono tanto povere da poter sperare in una “casa popolare”, ma nemmeno abbastanza ricche da poter sperare in una casa di proprietà, magari in cooperativa, poiché nell’ultimo decennio, i costi sono aumentati sensibilmente, mentre le possibilità di risparmio si sono ridotte a zero, dato che salari e stipendi sono rimasti fermi se non diminuiti. Gravi sono le responsabilità di questo Governo, ma altrettanto gravi, se non di più, sono quelle dei Governi precedenti che, dall’inizio degli anni 90, non solo, non hanno tentato di migliorare una situazione negativa, ma l’hanno ulteriormente aggravata con politiche privatistiche e di abbandono delle “coperture sociali” e tra queste, quelle sulla casa. Sono riportate alcune tabelle esplicative dei risultati di tali politiche che evidenziano le responsabilità governative in materia. Ma se in conseguenza di ciò, tanti comuni, grandi o piccoli come il nostro, hanno dovuto “farne i conti”, molti non sono comunque esenti di proprie, specifiche e rilevanti responsabilità e Monterotondo è purtroppo tra questi. Rifondazione Comunista, quando era partecipe al governo della città, tramite il proprio Gruppo Consiliare in maggioranza, nel recepire le istanze locali, espresse dal Sindacato della casa maggiormente rappresentativo, l’Unione Inquilini, aveva avviato e in parte realizzato, un Programma Cittadino per la Casa che, affrontandolo nei suoi molteplici e correlati aspetti, potesse dare avvio ad un “processo gestionale” che se pur non risolutivo, aveva le potenzialità di ricondurre il problema nei termini cosiddetti fisiologici, in parole povere, era nostra intenzione, utilizzando al meglio le pur limitate possibilità disponibili, creare i presupposti necessari per ridurre sensibilmente il numero dei “casi a rischio” riducendo i presupposti del rischio stesso. Lanfranco Sargolini, l’ex Assessore alla Casa, proposto dal nostro Partito, condividendo pienamente il Programma Casa, anzi, mettendoci anche un personale contributo, accolse e tentò d’avviare una serie d’iniziative amministrative, rispondenti al Programma Abitativo del Circolo di Rifondazione Comunista. Nel primo periodo di circa 18 mesi, quando ha potuto utilizzare in sufficiente autonomia, la Delega che il Sindaco gli aveva conferito è riuscito a realizzare alcuni progetti tra i quali: · Potenziamento dell’Ufficio Casa Comunale e adeguamento delle professionalità degli addetti rispetto alle nuove Leggi e Norme Statali e Regionali. · Iscrizioni a ruolo dei canoni Comunali contro le morosità non derivanti da accertato disagio economico. · Stesura e pubblicazione del 1° Bando per l’assegnazione del Contributo all’Affitto (tra i primissimi in provincia ) e in occasione del 2° bando, la riapertura dei termini della scadenza, dando possibilità a molte famiglie che ne sarebbero state escluse, di usufruire di un aiuto economico importante. · Recepimento degli Accordi Territoriali del Contratto Agevolato, suddividendo le Zone Cittadine in Fasce Contrattuali (terzo Comune a farlo in Regione). · Attuazione della Legge Regionale N° 18 del 2000, per la sanatoria delle occupazioni abusive. · Delibera per il risanamento di due palazzine di proprietà Comunale in Via Tamigi e rifacimento delle fogne in altre palazzine sempre del Comune, nella stessa via Tamigi, allo scopo di eliminare le cause di gravi disagi abitativi e di preservare il valore del Patrimonio Sociale. Ma se queste sono le cose più importanti realizzate, altre e forse ancora più importanti erano nei progetti dell’Assessore, dei nostri Consiglieri e del Circolo, tra i tanti ne citiamo due, · il primo consisteva nell’utilizzare l’opportunità offerta all’Amministrazione da parte di un proprietario di appartamenti, di poter disporre di una decina di case in affitto Concordato, che il Comune poteva riaffittare utilizzando la possibilità concessa da una Legge dello Stato, la proposta venne gestita direttamente dal Sindaco e dal Dirigente dell’Ufficio Casa, che non seppero o non vollero portare a conclusione una proposta che avrebbe soddisfatto diverse famiglie e creato un precedente per altri proprietari. · Il secondo progetto osteggiato e ostacolato, ha riguardato la Delibera per il Regolamento Comunale per l’Assegnazione delle Case Popolari, che, nel recepire lo spirito autentico della Legge Regionale N° 12 del 98, allo scopo di avere certezze e trasparenze nelle procedure di assegnazione, aveva l’obiettivo di porre fine al negativo ed inefficiente intreccio tra i settori dell’Assistenza Sociale e l’Assistenza Abitativa, che per loro natura e rilevanza, debbono essere invece separati dando loro un’adeguata e specifica attenzione; per correttezza politica ed intellettuale, non abbiamo nessuna remora a dire che quel Regolamento proposto dall’ex Assessore Sargolini, ricalcava nei principi e negli intenti, Il Regolamento del Comune di Roma proposto dal Consigliere Delegato alla Casa S. Galloro del Partito dei D.S. e approvato dal Consiglio Comunale. A Monterotondo invece, Il Sindaco e alcuni esponenti del suo partito dopo aver tentato di convincere l’Assessore a modificare sostanzialmente il Regolamento da lui proposto nel 2001 e nonostante il competente parere espresso in più occasioni dal Segretario Regionale del Sindacato Unione Inquilini, hanno prima “congelato” il Regolamento nell’Assessorato dell’Assistenza Sociale (Assessore il Sindaco), poi preparato uno alternativo che a loro parere rappresentava una mediazione accettabile e che invece riproponeva la stessa logica non distintiva delle due questioni – Assistenza Sociale/Assistenza abitativa – e pertanto respinto da Sargolini e dal Consigliere di Rifondazione competente in materia. Questo Regolamento nonostante le forti critiche Sindacali, è stato approvato nel Febbraio 2003 con il voto contrario di Rifondazione. Queste vicende, (ma non le sole) sono state il risultato di una precisa volontà quella di frenare prima (per circa un anno) e ostacolare apertamente dopo (un altro anno), tutte le iniziative dell’Assessore e dei Consiglieri P.R.C. in merito al problema casa, per mantenere “l’esclusività” nella gestione di un settore socialmente importante che non deve essere soggetto ad “operazioni politiche”, ma che deve avere come unico impegno, l’affermazione del diritto alla casa per tutte e per tutti. Per questo, per il Piano Regolatore e per tante altre cose importanti, il nostro Partito ha deciso da diversi mesi di non essere complici o subalterni ad atti, politico/amministrativi, lesivi degli interessi collettivi della Comunità Monterotondese, se abbiamo sbagliato, è stato forse nei tempi, dovevamo farlo prima, ma tanta e tale era la fiducia verso il Sig. Lupi (per noi era il nostro Sindaco) che speravamo in un Suo “scatto d’orgoglio”, rispetto alla incoerenza del Suo Partito nei confronti del programma concordato e degli impegni assunti nei confronti dei cittadini, abbiamo capito invece, che era principalmente Lui il responsabile del mantenimento di quella gestione Amministrativa rispondente più a bisogni particolari che a quelli dell’intera cittadinanza, prassi attuata per anni da chi lo ha preceduto e che proprio per questo aveva portato il Suo Partito al più basso livello elettorale. |
||
|
||