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FINANZIARIA: " LA PROPOSTA DEL VICEMINISTRO  MARTINAT RELATIVA ALL'EMENDAMENTO CHE DOVREBBE RADDOPPIARE LA DOTAZIONE  DEL BUONO CASA E' UN PRIMO PASSO  CHE RISPONDE ALLE NOSTRE RICHIESTE MA RESTA NECESSARIA  L'ABOLIZIONE DEL LIBERO MERCATO DALLA LEGGE 431/98 E UN PIANO STRAORDINARIO DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA."

DICHIARAZIONE DI MASSIMO PASQUINI, SEGRETERIA NAZIONALE UNIONE INQUILINI.

In merito alla proposta del Vice Ministro Martinat, di raddoppiare il fondo per il contributo all'affitto allo scopo di garantire le famiglie disagiate e frenare la corsa al rialzo del mercato dell'affitto, Massimo Pasquini della segreteria nazionale dell'Unione Inquilini ha dichiarato:

" La proposta del Vice Ministro Martinat è positiva ma, al momento è una pia intenzione, ricordiamo come anche nella scorsa finanziaria il ministero delle infrastrutture aveva  dichiarato la volontà di presentare un emendamento simile e sappiamo come è andata a finire: niente emendamento e riduzione  del 50% dello stanziamento per il  2002.

Se l'aumento della dotazione del fondo per il contributo affitto risulterà reale significherà che il Governo ha compresa l'assoluta emergenza che l'Italia sta vivendo sul fronte della casa.

La situazione sta diventando sempre più pesante: affitti insostenibili e aumento degli sfratti per morosità, cartolarizzazione a prezzi proibitivi, insufficiente offerta di edilizia pubblica a canone sociale, stanno facendo esplodere una grave emergenza abitativa in particolare nelle grandi aree urbane ( Roma, Napoli, Milano, Firenze etc) che si trasforma in una precarizzazione della vita per milioni di persone.

In ogni caso non basterebbe neanche il solo raddoppio del fondo per il contributo affitto, a nostra parere è giunto il momento che l'Italia di doti di una vera politica abitativa che si basi su:

1)      l'abolizione del libero mercato dalla legge 431/98;

2)      lo sfratto solo per giusta causa;

3)      moratoria per almeno due anni delle privatizzazioni e cartolarizzazione;

4)      un piano straordinario per lo sviluppo dell'edilizia residenziale pubblica a canone sociale;

5)      la garanzia per gli sfrattati del passaggio da casa a casa;

6)      forte penalizzazione fiscale dello sfitto e aumento delle detrazioni fiscali per inquilini e proprietari che affittano a canoni concordati con le organizzazioni sindacali.

Senza queste scelte la questione casa nei prossimi anni diventerà incandescente."  

Roma 7 novembre 2003


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