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CAMERA DEI DEPUTATI

Allegato B
Seduta n. 388 del 12/11/2003

 


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ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:

La Camera,

premesso che:

i Ministri europei dell'alloggio, nell'ambito del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea, discuteranno “la politica della casa e l'integrazione europea: problemi e prospettive”, nel prossimo incontro di Padova;

nei Paesi della Comunità europea circa 70 milioni di persone sono mal alloggiate, in coabitazione o in alloggi malsani, tra le quali oltre 3 milioni sono senzatetto (migranti, donne, anziani e giovani);
in Italia la situazione è la seguente:

lo stock abitativo in affitto risulta essere composto da circa 4 milioni di abitazioni, una delle quote più basse d'Europa, mentre il patrimonio di edilizia residenziale pubblica consiste in circa 800.000 alloggi: in Europa tale consistenza, ogni 100 famiglie, è la seguente: Gran Bretagna 26; Olanda 36; Francia 18; Germania 18; Austria 23; Danimarca 19; in Italia è 5 ovvero un terzo della media europea;

474.000 famiglie italiane a basso reddito (meno di 13.000 euro lordi/anno) sono costrette a versare oltre il 35 per cento del reddito per l'affitto, il 19 per cento delle famiglie italiane in affitto dispone di un reddito inferiore ai 10.000 euro/anno e il 37 per cento delle famiglie in affitto è costituito da anziani, il cui reddito è assicurato solo da pensione e il 29 per cento comprende almeno un disoccupato; la sofferenza abitativa nel nostro Paese si compone di altri dati drammatici ad esempio: 1) esistono oltre 2.300.000 famiglie con redditi sotto il livello di povertà a fronte di una offerta di alloggi a canone sociale di circa 800.000 alloggi; 2) negli ultimi 10 anni la percentuale di giovani tra i 18 e i 34 anni che vivono con i genitori è aumentata del 7 per cento; 3) oltre 210.000 famiglie vivono in situazione di sovraffollamento;
il fenomeno dell'immigrazione, che rappresenta un dato strutturale, incrementa la richiesta abitativa, specialmente in affitto;

il sostegno diretto ai redditi medio bassi con canoni insostenibili in Europa assume caratteri di rilievo mentre in Italia si assiste, a partire dalle ultime due finanziarie, ad un sostanziale disimpegno e ad un decremento continuo del fondo sociale previsto dalla legge 431 del 1998;
a tutt'oggi in Italia il 50 per cento dei contratti di locazione è extra legem con una evasione fiscale pari a circa 7,5 milioni di euro all'anno;

in Italia a causa delle forti perdite avvenute a livello finanziario per le società quotate in Borsa, si è creata una bolla speculativa nel mercato immobiliare che, da una parte, spinge molte grandi proprietà private verso le alienazioni, e dall'altra, visti i valori immobiliari, spinge nella disperazione decine di migliaia di famiglie; in questo caso eclatante è il caso di Roma, dove nel solo 2003, si sono avviate vendite da parte di grandi proprietà pubbliche e private, per circa 70.000 alloggi creando una situazione gravissima e insostenibile per l'Amministrazione comunale;
con la cartolarizzazione degli immobili degli enti previdenziali pubblici, legge 410/2001, in particolare con la seconda fase, denominata SCIP 2, si è assistito all'aumento fino al 60 per cento dei valori degli immobili e al peggioramento delle condizioni di vendita;
infine, nel nostro Paese assistiamo ad un drenaggio fiscale che colpisce in maniera iniqua i possessori di prima casa non di lusso con una imposta comunale che sarebbe equo, per i soggetti citati, abolire;

 


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la normativa comunitaria ha un peso crescente sulle politiche abitative (tassazione, appalti pubblici, qualità del prodotto, servizi di interesse generale, ed altro), considerando tuttavia la casa soltanto come merce, con un impatto controverso sul modello di coesione sociale su cui è fondata l'idea di Europa;

il rispetto dei criteri di convergenza dell'UE, senza adeguati ammortizzatori comunitari, rischia di avere effetti negativi sulle politiche sociali nazionali e locali (privatizzazione del settore sociale, liberalizzazione del mercato locativo), in particolare su quelle abitative, con una conseguente precarizzazione abitativa;

l'accesso alla casa è uno degli otto obiettivi prioritari del piano di azione contro la povertà dell'Unione europea;

nonostante ciò la bozza della futura Costituzione Europea prevede un mero “diritto all'assistenza alloggiativa” che, se approvata, segnerebbe un passo indietro rispetto al diritto alla casa già riconosciuto dalla Convenzione Internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e dalla legislazione di numerosi paesi europei;

impegna il Governo:

a destinare almeno l'1 per cento del Bilancio dello Stato a politiche abitative sociali pubbliche acquisto, recupero, costruzione, fondo sociale);

nell'ambito della CIG, a proporre di includere il diritto alla casa nella futura Costituzione Europea e la questione abitativa nel Trattato dell'UE;

ad intervenire all'incontro dei Ministri dell'alloggio in questione per chiedere di coordinare le rispettive politiche nazionali in maniera efficace e coerente all'obbiettivo di rafforzare la coesione sociale nell'UE attraverso:

a)      normative comuni che garantiscano un alloggio adeguato e la sicurezza abitativa per tutti, introducendo nuove salvaguardie pubbliche nei contratti locativi e nell'accesso alla proprietà, eliminando lo sfratto senza rialloggio adeguato e prevedendo che il costo - casa non possa superare una certa percentuale sul reddito; 

b)      la moratoria di due anni nei processi di privatizzazione del settore abitativo e di liberalizzazione del mercato locativo per studiare gli effetti prodotti e le possibili alternative;

c)      lo sviluppo di un nuovo tipo di edilizia sociale pubblica, attento alla multiculturalità e ai problemi dell'esclusione sociale, in collaborazione tra enti locali e società civile;

d)      il finanziamento di politiche abitative pubbliche anche con l'istituzione di un apposito Fondo europeo per il diritto alla casa (risanamento, costruzione) finanziato con i fondi strutturali ed integrati da una tassa europea sugli immobili sfitti senza necessità;

e)      il sostegno all'incremento degli investimenti pubblici nel settore residenziale sociale anche attraverso la loro non contabilizzazione nei bilanci nazionali ai fini dei parametri previsti dai criteri di convergenza UE;

f)       a stabilire assieme agli altri Ministri competenti, al Parlamento e alla Commissione Europea un tavolo di confronto europeo permanente sulla questione casa:
a) incontrando i rappresentanti delle reti europee impegnate sulla questione abitativa nel corso dell'incontro di Padova;

     b) promuovendo, entro sei mesi dalla approvazione della presente mozione, la prima conferenza europea sulle politiche abitative, che veda la presenza dei governi e delle istituzioni dell'UE, dei gestori di edilizia sociale, degli enti locali, dei sindacati degli inquilini, delle ONG,

 


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delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, delle associazioni di volontariato e dei movimenti di base.

(1-00291)

“Lettieri, Bottino, Squeglia, Pistone, Stradiotto, Santino Adamo Loddo, Frigato, Mosella, Benvenuto, Molinari, Grandi, Marcora”.

NOTA SONO TUTTI DEPUTATI DELLA MARGHERITA ECCETTO BENVENUTO E GRANDI DEI DS E PISTONE DEI COMUNISTI ITALIANI


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