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Firenze, 22 settembre 2003. COMUNICATO SULLO SFRATTO DI VIA FIESOLANA 33. Stamani in via Fiesolana al n. 33 hanno tentato di sfrattare Tecle Desta Batha, un pensionato e invalido, di origine eritrea, con cittadinanza italiana. A difendere Tecle erano decine di parsone, del Movimento di Lotta per la casa e dell’Unione Inquilini e molti immigrati. Tecle vive in 7,5 mq! Con un fatiscente vano wc. Ci viveva da decenni, con un modico affitto (ovviamente) che è stata rifiutato da un nuovo proprietario che in questo modo ha potuto ottenere una sentenza per “occupazione senza titolo”. A parte l’ingiustizia degli sfratti in generale è indegno considerare abitazione un buco, che ha fatto vergognare persino l’avvocato della proprietà. Ci domandiamo: che cosa ci vogliono fare, quanta gente ci vogliono infilare e quanto vorranno guadagnarci?! O forse vorranno ricavarci un appartamento per i “puffi”! Nel quartiere ormai si diffondono i “bassi”, di tipo napoletano ma a prezzi svizzeri. Qualcosa di ributtante. Certo, la mobilitazione ha respinto lo sfratto, che è stato rinviato al 17 novembre. Tecle, del resto, deve tra poco andare in dialisi. A questo punto è necessaria una azione che dia dignità a questo cittadino e impedisca ulteriori Speculazioni, anche su questi 7,5 mq! Il comune gli assicuri un vero alloggio, e compia atti di ispezione su tale condizione edilizia. Da parte nostra l’impegno è che nessun sfrattato di Santa Croce subisca l’affronto degli sgomberi, che ci sia finalmente una azione civica preventiva del Comune e dell’Assistenza Sociale; non è giusto che agli sfratti non ci sia mai qualcuno di “loro”. La legge n.833 del 1978 (legge sanitaria) impone l’intervento del Sindaco a protezione della condizione di salute dei suoi cittadini. Se non lo fa è omissione di soccorso e possono scattare le diffide ad operare. Dovremo arrivare anche a questo? Consideratelo un preavviso. MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA - UNIONE INQUILINI |
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