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Questa nota e gli allegati sono inviati alle sedi UI, al Sunia e CGIL
nazionali, all'area altermondialista e ai sindacati di base. Martinat, torna a lavorare! 28.11.2003. Nota della segreteria nazionale dell’Unione Inquilini Ugo Martinat è uno di quei politici che baciati dalla sorte (leggi collegi elettorali blindati) si sono trovati non solo uno scranno di deputato ma un posticino di vice-ministro (ce ne sono un cinquantina con questo titolo): lui ha la delega alle politiche abitative. Questo signore, un piemontese che non fa onore ad una regione austera e laboriosa, ha una delega evanescente (da quando le competenze sulla casa sono state trasmesse alle Regioni) con un budget inesistente e con un apparato scarsamente motivato. Si aggira pertanto nei convegni con un atteggiamento distratto e frettoloso e quando parla scarica sugli uditori una serie di sciocchezze. E quanto è successo nella serata del 27 novembre a Padova a latere dell’incontro dei ministri europei dell’alloggio con delle strampalate dichiarazioni sulla consistenza e sulla gestione degli alloggi cosiddetti popolari in Italia rilanciate da un lancio di Agenzia Ansa. Ha dato i numeri: per Martinat sono 1 milione e mezzo; purtroppo sono poco più di 750.000! per Martinat 1 milione di case popolari sono occupate abusivamente! Per Martinat il 30% è moroso e un altro 30% occupa le abitazioni senza averne più diritto! E aggiunge (testuale): “Prima di costruire nuove case quindi dovremmo cacciare quelli che non hanno più diritto.” Ma conscio della complessità dell’operazione osserva che “E’ ovvio che una simile soluzione è impossibile, ci vorrebbe l’esercito”. Bah, con il ritiro delle truppe dall’Iraq qualcosa si potrebbe fare, no?! Cose da pazzi; e questo tale viene anche lautamente pagato. Con l’on. Martinat non merita discutere; c’è solo una cosa decente che suggeriamo al Cavaliere Berlusconi e a Gianfranco Fini presidente di AN, il partito dell’Ugo Martinat: di ritirargli la delega. Purtroppo la Costituzione più di questo non consente; l’autorizzazione a procedere per manifesta ignoranza non è contemplata dai regolamenti parlamentari. Ma almeno ce lo levate dal Ministero!?
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