SALDI DI FINE MANDATO - Piano delle alienazioni
Il Comitato “San Salvi chi può” aderisce alla Lista di Cittadinanza
“ PER UNALTRACITTA’ ” di Ornella De Zordo
FIRENZE: SALDI DI FINE MANDATO
A poco più di tre mesi dalle elezioni, un’amministrazione comunale ormai moribonda e con alcuni suoi esponenti indagati dalla magistratura, continua ad operare con disinvoltura prendendo delle decisioni che condizioneranno e potranno peggiorare le condizioni di vita della città.
Di cosa si tratta?
Il comune propone di vendere alcuni dei suoi più pregiati gioielli di famiglia per finanziare il Parco della Musica nell’area della ex Stazione Leopolda. Si tratta del Teatro Comunale, che dovrebbe essere venduto e demolito per far posto ad appartamenti di lusso mentre, con una buona dose di ipocrisia, sarebbe salvaguardata la sola facciata, ossia la parte meno significativa dell’intero edificio. Sarà venduto all’asta anche il quattrocentesco Palazzo Vivarelli Colonna, prestigioso immobile, attuale sede dell’assessorato alla cultura, il cui splendido giardino all’italiana è stato restaurato solo pochi anni fa. Il tesoretto del comune comprende anche il complesso immobiliare di Via Benedetto Fortini, a ridosso della Villa di Rusciano, sede dell’assessorato all’ambiente, comprendente immobili notificati e spazi destinati a verde pubblico e sportivo posti all’interno del Parco della Collina. Come se non bastasse, è in vendita anche il complesso immobiliare di Viale Michelangelo, a ridosso dell’omonimo piazzale, anch’esso con edifici notificati vincolati e aree destinate a verde pubblico.
L’amministrazione comunale, sulla base della legge Brunetta/Tremonti, proprio quella dei tagli alla scuola pubblica e all’università, ha inserito questo patrimonio immobiliare di grande valore storico, culturale e ambientale nel “Piano dei beni alienabili”, con il quale non solo si rendono disponibili questi beni, ma ne viene variato l’utilizzo annullandone la destinazione a servizi e verde pubblico. Cosa molto grave è che il comune non stabilisce le nuove funzioni compatibili con questi immobili, per cui questi potrebbero essere usati nei modi più vari, da alberghi a residence, a uffici o altro, dipende dalla fantasia e dalla avidità degli speculatori di turno.
Ricordiamo, inoltre, che al di là delle apparenze, l’operazione Parco della Musica ha delle gravi implicazioni perché il comune, per poter avere gratuitamente l’area su cui costruire il nuovo teatro, ha dovuto concludere un accordo capestro con le ferrovie consentendo a queste di edificare case, uffici, centri commerciali e altro proprio sulle aree ferroviarie dismesse, da Porta al Prato a Campo di Marte. Le volumetrie concesse, in totale, sono più del doppio del volume del nuovo Palazzo di Giustizia!
Si tratta ancora una volta di una gigantesca speculazione edilizia che vede l’interesse pubblico e la qualità della condizione urbana soccombere di fronte ad una sorta di “risiko immobiliare” in cui l’amministrazione comunale, forse mettendo da parte i propri compiti istituzionali, procede come un qualsiasi operatore immobiliare.
Come comitato di cittadini vigileremo attentamente sugli immobili in vendita affinché non siano permesse operazioni che mettano a repentaglio un nostro patrimonio storico, culturale e ambientale.