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XIII CONGRESSO NAZIONALE RISOLUZIONE FINALE


Unione Inquilini
13° Congresso Nazionale

 

RISOLUZIONE FINALE

 

Il congresso nazionale dell'Unione Inquilini, riunito a Chianciano dal 4 al 6 maggio, dopo il lungo percorso congressuale costituito dalle assemblee delle sedi provinciali e comunali e dal dibattito dell'assise nazionale, approva il documento di tesi proposto dalla segreteria nazionale e impegna i gruppi dirigenti nazionali e delle sedi territoriali ad applicare le proposte politiche, ad avviare le campagne di massa e a promuovere le misure organizzative in esso contenute.

 

In particolare, il congresso impegna tutta l'Unione Inquilini:

 

-         a rilanciare ed estendere la campagna contro i canoni neri che coniuga il contrasto all'evasione fiscale con la lotta contro l'esosità degli affitti privati e realizza, nel concreto della vita delle persone, un recupero di reddito per i precari, i lavoratori e i pensionati sottraendolo alla rendita parassitaria, fortemente agevolata dall'introduzione della cedolare secca sugli affitti, misura che con grande forza chiediamo venga cancellata;

 

-         a dare impulso alla lotta contro gli sfratti e l' espulsione della residenza. Chiediamo il blocco di tutti gli sfratti, compresa la morosità che è ormai di gran lunga la principale motivazione delle sentenze di rilascio, così come delle aste per insolvenza dei mutui. Rilanciamo, dentro una relazione con movimenti e associazioni, i picchetti contro gli sfratti, collegandoli con l'apertura di vertenze per il passaggio da casa a casa. Proponiamo la costruzione di reti territoriali unitarie e la promozione di casse di resistenza. Rilanciamo la proposta politica della requisizione degli alloggi sfitti e dell'obbligo all'affitto dello sfitto, anche con al denuncia sistematica del patrimonio tenuto sfitto e la riappropriazione degli immobili pubblici vuoti (dalle esperienze di autorecupero fino alle occupazioni  ai fini dell'utilizzo a fini residenziali pubblici);

 

-         ad elaborare una proposta di legge di iniziativa popolare per un nuovo "canone equo", cioè per una nuova legge sulle locazioni private per limitare la rendita e rendere compatibili i canoni attraverso la fissazione di parametri oggettivi, anche prendendo spunto dalla legislazione di altri Paesi europei che fanno riferimento al criterio di "usura" per i canoni che superano determinati limiti. Su tale proposta, va promosso un confronto unitario a tutto campo e avviata una raccolta di firme, anche come occasione di sensibilizzazione e propaganda;

 

-         una campagna contro la dismissione del patrimonio pubblico e per un piano nazionale e territoriale fondato sul recupero urbano, il riuso, l'utilizzo del patrimonio pubblico ai fini della residenza sociale. Apriamo una vertenza nei territori affinché anche i comuni, non applichino l'IMU sulle case popolari.

 

Dobbiamo lavorare per iniziative di mobilitazione nazionali e territoriali, a  partire dalle sedi del governo, che non è solo inadempiente, è responsabile dell'aumento vergognoso della tassazione della prima casa di abitazione che colpisce gravemente i redditi popolari e che sta predisponendo un piano dissennato di  dismissione indiscriminata  del patrimonio pubblico.

 

Pensiamo che vada aperta fortemente una vertenza contro il governo sul diritto alla casa e che tale vertenza debba essere dentro la costruzione più generale delle lotte e dell'opposizione sociale al governo, considerando che, per essere realizzabile, qualsiasi proposta di politiche sociali deve necessariamente invertire le priorità di bilancio imposte dall'Unione Europea a guida neoliberale. Le risorse per queste politiche debbono, infatti, essere reperite con una forte tassazione patrimoniale, innanzitutto sugli immobili sfitti e la rendita fondiaria e liberandoci dal giogo forzoso del "fiscal compact" di 900 miliardi di presunti debiti imposto dall'Unione Europea sui quali, invece, è urgente un audit pubblico.

 

Rivolgiamo, pertanto un appello a tutte le forze sociali, alle organizzazioni sindacali dei lavoratori e degli inquilini, ai movimenti per il diritto all'abitare, al volontariato e all'associazionismo, ai comitati, alle autorità locali per una mobilitazione unitaria.

 

Parteciperemo a tutte le iniziative e manifestazioni che si muovono nella direzione della critica al governo e della richiesta di una inversione di tendenza.

 

Vi parteciperemo e le attraverseremo con la nostra impostazione e le nostre proposte.

 

Più in generale, vogliamo lavorare affinché il tema del diritto alla casa come bene comune venga assunto dentro la costruzione di un movimento antiliberista unitario e plurale.

 

Vogliamo sviluppare le relazioni di internità alla Confederazione Unitaria di base e alla Rete per l'Autorganizzazione Popolare e aprire forme di relazione con altri soggetti associativi e di movimento con cui condividiamo esperienze, iniziative, programmi, ispirazione culturale e politica.

 

Il congresso, infine, propone che la segreteria nazionale organizzi i propri lavori affidando responsabilità specifiche ai suoi componenti, promuovendo anche gruppi di lavoro, su temi generali e su progetti specifici, aperti a compagne e compagni delle singole sedi; impegna, altresì,  studiare e sperimentare forme di svolgimento di riunioni, incontri, consultazioni attraverso l'utilizzo pieno delle potenzialità della rete.

 

 

APPROVATO A LARGA MAGGIORANZA

 

Chianciano, 6 maggio 2012

 




Data notizia07.05.2012