Chieti: Unione Inquilini dell’Abruzzo
Unione Inquilini dell'Abruzzo Via L. Da Penne, 25/27 - Chieti
e-mail: p_assettaproietto@virgilio.it pietro.assetta@tin.it
Siamo alle porte di avvenimenti molto importanti, che potrebbero stravolgere, mi auguro in positivo, la nostra vita politica: da qui a qualche mese ci sono le elezioni per i Governatori regionali, i Consigli Regionali; tra meno di un anno andremo a votare per il rinnovo del Parlamento e del Senato; in seno alla nostra associazione ci sarà il Congresso Nazionale, fulcro della ns. attività.
A Chieti dovremo rinnovare anche il Consiglio Comunale ed eleggere un nuovo Sindaco, che spero proprio con tutta l'anima non sia di destra, come da una vita succede.
Entro nel merito.
La realtà denna ns. Regione rispetto al problema casa è diversa, presumo, da quella delle altre Regioni: il ns. Governo regionale è di destra: in cinque anni di governo per la casa non è stato alzato un dito, né è stata spesa una parola. La legge che governa i canoni di locazione e le assegnazioni degli alloggi (ora ogni tanto si fanno bandi per assegnare alloggi di risulta, qualche decina a fronte di una richiesta di circa 300 famiglie che sono in graduatoria da una vita) risale al 1996 (L.R. 96/96)
I nostri sforzi per stabilire un equilibrio tra istituzioni (Regione - di destra - ATER -funzionari tutti di destra - Comune - di destra) e sindacato inquilini sono miseramente naufragati a causa delle ripicche (noi siamo di sinistra) e del disinteresse ai problemi dell'ERP.
Le manutenzioni non si fanno perché non ci sono fondi (versione ufficiale): si pensi che tutte le entrate dei canoni bastano a malapena a pagare gli stipendi all'esercito di presidenti, vice presidenti, funzionari e consiglieri di amministrazione delle cinque ATER esistenti in Abruzzo. Senza contare la marea di commissioni per le assegnazioni e altro.
Non si costruiscono più alloggi popolari or sono venti anni. I fondi che avrebbero dovuto essere destinati alle costruzioni di nuovi alloggi si sarebbero dovuti ricavare dalle vendite del 75% degli alloggi esistenti. Il ricavato di quei pochi alloggi che sono stati venduti a peso d'oro, però, sono stati destinati a qualche ristrutturazione di palazzine cadenti e a ripianare bilanci dissestati.
Tutto questo è frutto di una politica "partigiana", "capitalista" e "liberista", che viene dall'alto, dal Governo centrale.
Nei confronti della rendita è quasi impossibile pensare soltanto di attuare una resistenza degli sfrattati, almeno in questa nostra Regione, che vanta, forse, il più alto numero di "addormentati" in questo delicato settore. Sono d'accordo con Baracchini che la via più percorribile sia quella degli "sfratti da casa a casa", sempreché ci sia qualcuno che recepisca questo messaggio. Occorre una legge adeguata che fissi delle norme ben precise, ed è su questa linea che un grande sindacato inquilini come il nostro deve muoversi con ogni sforzo.
Per una difesa della casa come bene primario, a Chieti abbiamo molti iscritti proprietari di prima casa, ed è anche a questa categoria che dobbiamo rivolgerci, facendole capire che il diritto alla casa consiste anche in una riduzione o addirittura in uno azzeramento dell'ICI e non pagarla alla stessa stregua di proprietari di più case o degli immobilieri. A livello comunale e regionale lo stiamo chiedendo da anni, ma le nostre richieste sono sempre cadute nel nulla.
Rilanciare l'ERP con una "legge quadro", che stabilisca delle regole certe, che non diano adito alle Regioni di fare quel che vogliono o dimenticare nel cassetto burocratico i problemi dell'edilizia residenziale pubblica. Oggigiorno viè un gran caos nel settore.
Da quando le Regioni hanno l'autonomia di gestione della casa, le cose sono andate a "scatafascio", almeno in Abruzzo. La legge esistente sulle assegnazioni e la determinazione dei canoni risale al 1996 ed è inadeguata e anacronistica rispetto alle reali esigenze sia della gestione sia dell'utenza.
La legge di riforma degli IACP avvenuta nel 1999 (L.R. 44/99) ha gettato ancor più nel baratro il settore dell'edilizia pubblica. Nella Regione vi sono ben cinque ATER, oltre all'ARTE, che dovrebbe coordinare la cinque ATER. Ma l'ARET è come "l'Araba Fenice, che ci sia ognun lo dice, ma dove sia nessun lo sa! Si pensi che una raccomandata inviata dall'Unione Inquilini dell'Abruzzo è tornata indietro perché "inesistente"!
Tutte le Amministrazioni di queste sei istituzioni contano ben 45 amministratori, di cui 6 presidenti e altrettanti Vice presidenti, con uno "spreco" di denaro di circa 600.000 euro!
La nostra proposta, che abbiamo fatto inserire nel propgramma del ns. candidato Governatore on. Ottaviano Del Turco, prevede una "Unica Azienda Regionale", con l'aboolizione di 5 consigli di amministrazione (dovrebbe restare in piedi solo quello dell'ARET, che finalmente dovrebbe funzionare nella nuova A.U.R.) e varie commissioni inutili (ad esempio a cosa serve la commissione per le graduatorie di assegnazione alloggi, quando la graduatoria si fa con un semplice calcolo matematico?) Speriamo in bene!
Riguardo al caro affitti la nostra Regione sta attraversando un periodo di impennata notevole e se non si porranno dei limiti molte famiglie si ritroveranno a dormire sotto i ponti. Non è possibile, infatti, pagare un affitto di 500/600 euro al mese per un operaio che percepisce 1000/1200 euro di stipendio.
Occorre una forte scossa che faccia capire alla proprietà l'importanza del diritto alla casa: una legge adeguata, che vada incontro alle esigenze della proprietà e alle esigenze dell'utenza (ripristino dell'equo canone rivisitato e corretto? Contratto convenzionati obbligatori, con maggiori agevolazioni?)
Certo è che la 431/98 ha finito di affossare il diritto alla casa. I contratti convenzionati facoltativi non soddisfano gli squali della proprietà.
Non entro nel merito della pura e intricata politica. Mero politico non sono comunque Prodi, ex democristiano quanto si vuole, è dello schieramento di centro sinistra, e in questo schieramento troviamo anche un certo Bertinotti e i DS. Perciò diamogli un pò di fiducia!
Un largo, grandissmo abbraccio a tutti.
Pietro Assetta
Segreteria Provinciale di Chieti