Contattaci Rss

CONGRESSO NAZIONALE DELL’UNIONE INQUILINI Unità per il diritto alla casa e alla vita


 

L’ 11° Congresso nazionale dell’Unione Inquilini ritiene che la situazione abitativa italiana sia drammaticamente peggiorata in questi anni: i processi di globalizzazione liberista e le normative antipopolari sul lavoro, la casa e la questione urbana varate dal governo Berlusconi hanno  eroso i pochi strumenti di difesa delle categorie deboli della società e coinvolto nella precarietà abitativa anche i ceti di reddito medio. Il problema casa, che sembrava confinato a fattore marginale della società italiana, torna ad essere questione centrale colpendo le nuove generazioni di lavoratrici e lavoratori  precari italiani, i migranti, gli anziani, le famiglie. Anche il Comitato ONU sui Diritti (Ginevra, novembre 2004) e la missione dell’UN Advisory Group on Forced Eviction (Roma, febbraio 2005) hanno manifestato la loro preoccupazione perché tale situazione viola l’art. 11 del Patto Internazionale sui diritti, ratificato dall’Italia, e hanno raccomandato al nostro paese di modificare le politiche liberiste in materia abitativa, eliminando le discriminazioni nei confronti dei poveri, dei migranti e dei rom nell’assegnazione di alloggi, fermando le privatizzazioni, sviluppando il settore dell’edilizia sociale pubblica.

La protervia della borghesia che, per conseguire i redditi parassitari non più garantiti dalla borsa, ha ottenuto da governi compiacenti la liberalizzazione dei contratti di affitto, con un parallelo taglio del sostegno all’affitto, le dismissioni e la cartolarizzazione del patrimonio pubblico, ha causato l’aumento dell’insicurezza abitativa: canoni e prezzi insostenibili con conseguente aumento degli sfratti per morosità, per finita locazione o legati a fallimenti immobiliari. Le vecchie e nuove cordate finanziarie, nazionali e internazionali, attaccano il diritto alla città con enormi operazioni immobiliari, anche con l’appoggio delle amministrazioni comunali. La stessa costruzione dell’Unione Europea, che non riconosce il diritto alla casa e vuole liberalizzare con la direttiva Bolkestein i servizi pubblici di interesse generale, edilizia pubblica compresa, rischia di aggravare un’emergenza strutturale fatta di 18 milioni di persone mal alloggiate, di cui 3 milioni senzatetto.

Allo stesso tempo sono aumentati i conflitti sociali a sostegno del diritto alla casa come diritto alla vita: resistenza agli sfratti, occupazioni di immobili sfitti, vertenze cittadine sulle dismissioni e cartolarizzazioni, coinvolgendo sindacati inquilini, comitati, associazioni di volontariato, amministrazioni locali solidali. La battaglia contro la speculazione della SCIP nelle cartolarizzazioni, che ha permesso il risparmio di 1 miliardo di euro agli inquilini acquirenti degli alloggi degli enti previdenziali dimostra che si può vincere.

Per evitare che le lotte restino isolate, le organizzazioni sindacali dei lavoratori e le forze politiche di centrosinistra devono porre con forza la questione casa nella propria agenda politica. E’ necessario considerare queste iniziative a pieno titolo nelle mobilitazioni per la difesa dei beni comuni, quali la battaglia per l’acqua e i servizi pubblici di interesse generale.

Per questi motivi il Congresso nazionale dell’Unione Inquilini rilancia a livello nazionale l’Appello all’unità dei movimenti sociali urbani proposto dal Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre, al movimento altermondialista, alle associazioni di volontariato, alle organizzazioni sindacali e degli inquilini, ai comitati e ai centri sociali. Questo Appello è esteso agli enti locali solidali e a tutte le forze politiche sensibili al diritto alla casa, in particolare al centro sinistra.

Chiediamo con forza:

·          la riforma delle norme sugli sgomberi e le aste immobiliari sulla base della giustiziabilità del diritto alla casa; deve essere rafforzato lo statuto dell’inquilino, del richiedente casa, del proprietario della prima casa, garantendo contratti più stabili, costi sopportabili, passaggio da casa a casa;

·          la reintroduzione del controllo pubblico sulle locazioni, cominciando con la modifica della legge 431/1998, abolendo il canale della contrattazione libera;

·          Il rifinanziamento del fondo sociale per la casa;

·          il congelamento delle future cartolarizzazioni e  delle privatizzazioni;

·          l’istituzione di un apposito capitolo di bilancio per il finanziamento di un nuovo programma straordinario nazionale di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, convenzionata e di sostegno alle cooperative a proprietà indivisa destinata alla locazione;

·          l’introduzione del diritto alla casa nella Costituzione europea, l’approvazione di una direttiva europea che vieti lo sfratto senza rialloggio adeguato, il ritiro della Direttiva Bolkestein, lo stanziamento di Fondi strutturali per sviluppare il servizio pubblico europeo dell’alloggio.

Agenda aperta:

·          da subito, lavorare per costruire una mobilitazione unitaria, proponendo un’iniziativa nazionale nel prossimo autunno in occasione della Giornata mondiale per il diritto alla casa proposta dall’Alleanza Internazionale degli abitanti

·          Dal 1 aprile: Lancio della Campagna sfratti zero alla ripresa degli sfratti, con un piano di azione articolato (Dichiarare i territori liberi dagli sfratti, adottare tutte le misure che rispondano al principio dell’obbligo di soccorso, comprese le ordinanze costringibili ed urgenti) perché nessuna persona sia privata dell’alloggio senza un’alternativa dignitosa ed economicamente sostenibile.

·          Ottobre: Convegno “Rilanciare l’edilizia sociale pubblica necessaria. Come?”

Chianciano, 20 marzo 2005




Data notizia18.03.2005