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Canoni neri: Intervento della Senatrice Magda Zanoni, del gruppo Pd e componente della commissione bilancio del Senato.


Dopo l'invio della interpellanza della deputata Piazzoni di Sel che sarà discussa venerdi mattina, l'intervento svolto nell'Aula del Senato nel tardo pomeriggio di martedi 18 marzo 2014 dalla senatrice Magda Zanoni, del gruppo Pd e componente della commissione bilancio del Senato. Ringraziamo la senatrice per il suo intervento. Di seguito il testo integrale dell'intervento svolto:

 

canoni neri: sulla sentenza della corte costituzionale questa sera è intervenuta la senatrice magda zanoni gruppo pd che ha svolto questo intervento in Aula, ringraziamo la senatrice zanoni che ha posto un chiaro quesito al governo, di seguito lo stenografico dell'intervento della senatrice zanoni:

 

ZANONI (PD). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

ZANONI (PD). Signora Presidente, senatrici, senatori, con la recentissima pronuncia n. 50 del 2014 della Corte Costituzionale è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'unica norma che, dopo oltre vent'anni di vuoto legislativo e amministrativo in Italia, ha tutelato i diritti dell'abitare dei conduttori di immobili ad uso abitativo, vessati e derubati di ogni buon diritto da padroni di casa che locano tali immobili senza concedere o registrare regolare contratto di locazione, altresì non onorando il rapporto con i loro inquilini di alcun crisma di legalità ed evadendo l'integralità della tassazione prevista da regolare stipula di contratto di locazione. Si tratta dei commi 8 e 9 dell'articolo 3 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23.

Tale norma, contrastando efficacemente la piaga dell'evasione fiscale dei cosiddetti affitti in nero, che prevedeva disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale, nota anche come cedolare secca, ha visto proprio in questi due commi la possibilità per i locatari trovatisi in affitto in nero di regolarizzare presso l'Agenzia delle entrate la propria posizione, ottenendo contestualmente al pagamento delle dovuta tasse di registro un contratto di affitto regolare, e così facendo, ovverosia denunciando il sommerso, permettono l'emersione e il recupero di ingenti somme da parte dello Stato, stipulando con quest'ultimo un patto di legalità.

La pronuncia di illegittimità di metodo - per eccesso di delega - e non di merito, che sottolinea peraltro nella sentenza stessa quanto tale norma sia «sotto numerosi profili rivoluzionaria sul piano del sistema civilistico vigente», apre immediatamente due problematiche di criticità assoluta: da un lato, lascia sguarnita la materia delle locazioni e in balia la stessa, dunque, dall'annosa piaga del nero contro la quale perdiamo un efficace strumento; dall'altro, licenzia il tradimento del patto tra Stato e cittadino.

Decine e decine di migliaia sono, secondo la stima dell'Associazione di promozione sociale ACORN Italy, i contribuenti che hanno detto basta all'illegalità e fidandosi dello Stato hanno applicato questo decreto.

Si rischia ora uno tsunami sociale: decine di migliaia saranno le cause che intaseranno il tribunale per sentenziare il rilascio di immobili.

Non possiamo noi Stato proporre al cittadino un patto di legalità chiedendogli di denunciare l'evasore fiscale padrone della propria casa, per poi lasciarlo non solo senza il tetto ma, per giunta, con l'onere di risarcire l'evasore.

Urge onorare quel patto con il cittadino onesto, ponendo tempestivo, anzi immediato, rimedio a vulnus e vuoto creatisi.

Urge salvare immediatamente la casa, la legalità e la faccia, invece di perderle tutte e tre. (Applausi dal Gruppo PD).

 




Data notizia18.03.2014