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CANONI NERI: IMPORTANTE VOTO NELLE COMMISSIONI RIUNITE VIII E XIII DEL SENATO. VOTATO UN EMENDAMENTO AL DECRETO SUL DISAGIO ABITATIVO CHE PREVEDE LA SALVAGUARDIA DEGLI INQUILINI CHE HANNO DENUNCIATO IL NERO Dichiarazione di Walter De Cesaris - segretario nazionale dell’Unione Inquilini.


"Le mobilitazioni di queste settimane, dalle pressioni di tutti i sindacati inquilini e delle associazioni fino al presidio al Ministero dell'Economia dello scorso 29 aprile, hanno prodotto un primo risultato importante. Come è noto, la Corte Costituzionale lo scorso 14 marzo aveva dichiarato illegittime, per eccesso di delega, le norme che prevedevano sanzioni per i proprietari che affittavano al nero e  conseguentemente benefici per gli inquilini che denunciavano tale situazione registrando autonomamente i contratti presso le Agenzie delle Entrate. In pratica, con l'emersione dal nero, partiva un nuovo contratto con un affitto annuo pari a tre volte la rendita catastale dell'alloggio,  molto più basso di quelli, spesso speculativi, praticati evadendo il fisco.

La situazione paradossale che si andava a creare dopo la sentenza era che veniva "riesumato" il contratto irregolare e l'inquilino si trovava, improvvisamente, nelle condizioni di poter subire la richiesta di restituzione al proprietario evasore le somme pagate in meno con la concreta prospettiva di precipitare nel baratro dello sfratto per morosità.

L'emendamento approvato, prevede, invece, che le registrazioni effettuate dagli inquilini, sulla base delle norme poi cancellate dalla Corte, continuano a produrre i loro effetti fino al 31 dicembre 2015.

Gli inquilini,pertanto, non debbono dare nessun arretrato e possono continuare a pagare il canone previsto dalla registrazione a suo tempo effettuate presso le Agenzie delle entrate, ancora per oltre un anno e mezzo.

Ringraziamo i Relatori, la Senatrice Zanoni e il gruppo del PD, quello di SEL e il Senatore Campanella del gruppo Misto per aver presentato gli emendamenti e favorito la realizzazione di questo primo risultato.

Ci aspettiamo che l'aula del Senato e poi quella della Camera confermino questo punto di mediazione raggiunto nella discussione tra i gruppi.

Si apre uno spazio temporale adeguato, sia per favorire ricontrattazioni dei canoni compatibili con i redditi per le registrazioni già effettuate, sia per reintrodurre per il futuro norme adeguate e coerenti per contrastare i canoni neri che, secondo noi, con le dovute modifiche tecniche necessarie, debbono essere sostanzialmente analoghe a quelle eccepite dalla Corte Costituzionale.

Sono infatti circa un milione i contratti in nero con una evasione IRPEF valutata in oltre 1 miliardo e 500 milioni di euro all'anno. Proponiamo alle associazioni della proprietà un patto per la legalità: battere l'evasione fiscale e il canone nero, infatti, è problema generale del Paese e riguarda tutti i soggetti sociali, al di là degli interessi di categoria.

Al governo proponiamo una norma che affermi che quanto recuperato dalla lotta all'evasione  nel campo delle locazioni venga investito nella politica sociale della casa.

La proprietà privata, come afferma la nostra Costituzione, infatti deve svolgere una funzione sociale: inasprire la tassazione sullo sfitto e battere l'evasione possono essere due capitoli importanti per finanziare un vero piano casa che preveda l'incremento delle abitazioni sociali, che in Italia sono 4 volte di meno che nella media europea."

 




Data notizia08.05.2014