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Documento Organizzativo


DOCUMENTO CONGRESSUALE

Proposte per il rilancio organizzativo,

il radicamento, l’autofinanziamento

 

Il 27 e 28 settembre 2014, l’Unione Inquilini ha svolto una Conferenza di Organizzazione con  lo scopo di avere un momento di discussione specifica sulle questioni organizzative e la vita interna al fine di consegnare al congresso nazionale una serie di proposte, con le relative conseguenze anche di natura statutaria.

Nel documento posto a base della Conferenza di Organizzazione è così descritto l’indirizzo generale della discussione e la direzione delle proposte avanzate:

“L’obiettivo di fondo è  quello di predisporre una serie di interventi sulla struttura organizzativa dell’Unione Inquilini al fine di renderla adeguata alla realtà attuale al fine di favorire il suo radicamento e la sua espansione, mantenendo inalterato il carattere di massa e la natura sindacale della nostra organizzazione, incrementando le forme di democrazia interna, la responsabilizzazione dei gruppi dirigenti nazionali e territoriali, l’autonomia delle sedi dentro un quadro di vero solidarismo federale.

Il punto politico è il seguente: avere il coraggio e la capacità di essere all’altezza della situazione come è stata l’Unione Inquilini in altre fasi della storia del movimento operaio.

L’Unione Inquilini ha avuto la capacità di praticare l’innovazione proposta dal movimento consiliare della fine degli anni 60, ha mantenuto la capacità di essere una organizzazione autonoma fondata sull’autonomia delle sedi e con un centro nazionale che non è  un peso né politico, né economico.

Ha avuto la capacità di sviluppare una comunicazione innovativa e aperta.

Si è sempre fondata sul volontariato e sulla partecipazione attiva degli attivisti.

Non ha mai accettato rapporti gerarchici con altre organizzazione ma ha sempre favorito il massimo dialogo e unità di azione con tutti, con l’unica discriminante dei contenuti.

La necessità di una svolta organizzativa è data dalla modifica della situazione nel Paese, dallo stato di crisi della forma partito e sindacale, dalla novità dell’entrata in scena di nuovi movimenti politici e sociali, dal salto di qualità della comunicazione e della rete, dalla necessità di porci in maniera innovativa la questione dell’autofinanziamento.”

 

In questi ultimi anni, la nostra organizzazione ha conosciuto uno sviluppo organizzativo per alcuni versi impetuoso. Sono diverse decine le nuove sedi che si sono costituite e siamo ormai presenti in quasi tutte le regioni italiane.

Dobbiamo riconoscere che spesso non siamo riusciti ad accompagnare questa crescita con strumenti idonei a sostenerla, malgrado i generosi tentativi di alcune sedi più grandi di farsi carico delle nuove sedi vicine al proprio territorio e gli sforzi del centro nazionale di favorire forme di “micro credito” che in qualche caso hanno avuto importanti successi ma in altri non sono riusciti a determinare il salto di qualità necessario.

 

Abbiamo un grave gap tra  capacità di incidenza politica e realtà organizzativa.

Paradossalmente, questa difficoltà si fa  più stringente quanto più è forte l’incidenza politica e incalzante la richiesta che viene dai territori di apertura di nuove sedi.

C’è un problema dell’autofinanziamento che diviene drammatico perché non riesce ad essere minimamente commensurabile alle richieste che vengono dai territori. 

C’è un problema politico nel rapporto tra le iniziative e le campagne generali dell’unione Inquilini e la capacità di essere riproposte in maniera originale e creativa nei territori.

C’è la difficoltà oggettiva della difficoltà a poter andare oltre i confini di un radicamento marginale per un soggetto come il nostro che rappresenta un “unicum”, forse non solo in Italia: una organizzazione sindacale che non ha finanziamenti esterni, non ha funzionari nazionali, non gode di distacchi sindacali.

Tutte le strutture nazionali simili, con cui ci confrontiamo giorno per giorno, vivono prevalentemente grazie a distacchi, finanziamenti (sedi, strumenti di lavoro e non solo), funzionari stipendiati.

Noi non vogliamo cambiare le nostre caratteristiche che rappresentano l’originalità dell’Unione Inquilini in tutto il panorama sindacale del Paese.

Proprio per tale ragione, dobbiamo affrontare con coraggio i nodi delle problematiche relativi al radicamento, all’autofinanziamento, all’organizzazione della nostra struttura centrale e territoriale.

 

Il documento posto a base della discussione della Conferenza di Organizzazione è stato integrato dalle elaborazioni provenienti dai gruppi di lavoro istituiti in quella sede  (in particolare quello su “struttura organizzativa” che ha prodotto un testo scritto).

 

Naturalmente, la decisione finale rispetto alle proposte avanzate spetta al percorso congressuale, a partire dai congressi di sede che possono varare documenti specifici, sia in relazione alle proposte avanzate, sia presentandone ulteriori.

 

La struttura territoriale

 

 

  1. Istituzione dell’istanza di base dello “sportello”.

 

L’articolo 5 dello Statuto definisce  Unione Inquilini come una “struttura federata che opera riconoscendo per le federazioni…..le opportune autonomie, su tutto il territorio della Repubblica. Ha sede nazionale a Roma ed è articolata in sedi comunali, provinciali, coordinate a livello regionale.”

 

L’integrazione che  si propone è l’istituzione di una nuova istanza di base, quella dello “sportello”. Cosa qualifica la differenza tra una sede e uno sportello ? Il fatto che c’è un gruppo dirigente, una attività politico sindacale, si è svolto un congresso che ha eletto un responsabile, c’è un bilancio.

Spesso, chi ha aperto in questi ultimi anni una sede, ha prima aperto, in realtà, uno sportello (che qualche volta non è riuscito a diventare “sede”).

Essere uno sportello o una sede non dipende meccanicamente dal numero degli iscritti ma dal fatto che si è svolta una assemblea congressuale che ha eletto un responsabile e un direttivo.

E’ la segreteria nazionale nel suo complesso che segue questo iter.

Ogni sede (comunale o provinciale) può articolarsi in “sportelli”. Ogni sportello, però, deve necessariamente essere riferito a una “sede”, in quanto è “la sede” l’unica titolata ad avere la titolarità della rappresentanza.

 

  1. Regolamento per l’apertura delle sedi

 

Le nuove sedi si costituiscono sulla base del regolamento attuale. La delega, trasmessa dal presidente nazionale, che è il rappresentante legale dell’Unione Inquilini, conferisce tutti i diritti di rappresentanza alla nuova sede.

La modifica al regolamento che si propone è la seguente.

La delega all’apertura di una nuova sede ha un carattere temporaneo. Entro un tempo congruo, la nuova sede deve essere in grado di svolgere un proprio congresso di sede ed eleggere organismi dirigenti autonomi.

Tale “tempo congruo”,  tendenzialmente stabilito in due anni (che è il tempo che il regolamento concede alla nuove sedi  come periodo in cui non si versano le quote al nazionale e non si certificano gli iscritti con il bilancio), in ogni caso non può superare il triennio successivo a quello di prima partecipazione al congresso nazionale.

Trascorso tale periodo senza che vi sia stato adempimento, la segreteria nazionale verifica la sussistenza delle condizioni per il mantenimento della delega alla rappresentanza.

 

  1. I coordinamenti regionali

 

Vista la competenza esclusiva in materia di edilizia residenziale pubblica delle Regioni, la costituzione di coordinamenti regionali diviene una necessità politica. Il coordinamento regionale è costituito dai responsabili delle sedi, o compagno delegato dal direttivo di sede, che sono costituite nell’ambito regionale.

Laddove in una regione vi fosse una sola sede, essa assume anche la rappresentanza regionale.

 

  1. Il tesoriere di sede

 

Separare le funzioni di responsabilità politica (Il segretario di sede) da quelle del tesoriere è una linea da perseguire ovunque possibile. Tale separazione di funzioni,già operante in sede nazionale, va applicata almeno a partire dalle sedi articolate in sportelli e/o che abbiano un numero di iscritti superiore a una determinata numero.

 

 

Il centro nazionale

 

Non solo la struttura territoriale, ma anche il centro nazionale ha necessità di una profonda revisione nella sua strutturazione e nel suo funzionamento.

Le caratteristiche peculiari dell’Unione Inquilini vanno assolutamente salvaguardate. In particolare, vanno confermati i seguenti punti:

 

l’Unione Inquilini è una organizzazione sindacale su scala nazionale fondata  sull’autonomia delle sedi e la democrazia partecipata, ispirata a un federalismo solidale e cooperativo.

 

Il congresso nazionale elegge il segretario nazionale, che è il coordinatore politico dell’attività dell’Unione Inquilini e il presidente nazionale, che è il rappresentante legale dell’organizzazione, conferisce le deleghe per l’apertura delle sedi, sulla base dell’istruttoria svolta dalla segreteria nazionale secondo quanto disposto dal regolamento specifico, è, infine, il responsabile e garante del sito nazionale.

 

La figura del tesoriere nazionale, differente a quella del segretario e da quella del presidente nazionale, che risponde alla segreteria e al coordinamento nazionale e fa parte di diritto dell’organismo esecutivo.

 

 

  1. Segreteria nazionale e coordinamento nazionale

 

Si propone una profonda modifica della struttura interna della segreteria nazionale, in particolare in relazione alla connessione tra quanto previsto dall’articolo 14 (Il centro nazionale) dell’attuale Statuto con l’individuazione di dipartimenti, Uffici e coordinamento giuridico, sostanzialmente disatteso e l’art. 15 che prevede l’elezione della segreteria nazionale.

Questo articolo va modificato in connessione con quello successivo. L’art. 14 è quasi totalmente inapplicato.

L’innovazione fondamentale è costituire dei dipartimenti o uffici di lavoro con incarichi dati direttamente dal congresso.

Questo gruppo di compagni, con responsabilità date direttamente dal congresso, costituiscono quella che oggi lo Statuto chiama segreteria nazionale. Questa diviene la vera struttura dirigente dell’Unione Inquilini.

In questa nuova struttura di direzione politica, la differenza fondamentale è che gli incarichi vengono dal congresso e ognuno ne risponde direttamente. Questo da una maggiore autorevolezza (e responsabilità) ai compagni. La novità, pertanto, è di connettere i dipartimenti di cui all’art. 14 con le funzioni della segreteria nazionale dell’articolo 15.

Per i dipartimenti, la cui definizione spetta al Congresso Nazionale, una novità essenziale è la proposta di costituzione del dipartimento Organizzazione che diviene un asse strategico della “nuova” Unione Inquilini.

In questo quadro, il coordinamento nazionale non sarebbe modificato né nella funzione che nella composizione.

Nel corso della Conferenza di Organizzazione è stata avanzata anche una proposta differente: l’elezione da parte del congresso di una segreteria ristretta (l’articolo 15 pone oggi il vincolo di minimo 5 componenti) con funzioni orizzontali (per esempio, organizzazione, comunicazione, ecc.) e la trasformazione del coordinamento nazionale in una “direzione politica”, costituita dai responsabili delle sedi (in caso di voto, rimarrebbero le attuali regole del coordinamento nazionale in merito al cosiddetto “voto ponderato”).

In questo assetto, sarebbe la direzione nazionale ad affidare, su proposta della segreteria nazionale, ad approvare il piano di lavoro, affidando incarichi in relazione alle attività e alle campagne decise.

 

Autofinanziamento

 

  1. Costituzione di una associazione

 

Oltre a proseguire e intensificare l’iniziativa proposta dai compagni di Livorno e assunta a livello nazionale del 5 per mille, si propone la promozione di un’altra iniziativa di carattere nazionale.

Tale iniziativa consiste nella costituzione di una associazione di volontariato (ONLUS o APS) totalmente ed esclusivamente connessa all’Unione Inquilini. Ciò al fine di poter promuovere, anche in partnership con altri soggetti, progetti e poter usufruire di servizi e altre disponibilità derivanti da tale forma associativa.

A tale associazione, le sedi potranno aderire su base volontaria, avendone i possibili benefici ma anche assumendo le relative responsabilità.

 

 

 

 




Data notizia04.03.2015

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