Sesto San Giovanni: crisi casa - diritti negati: " Coda di paglia?" Comunicato dell’Unione Inquilini di Sesto e la risposta di Prc, Sel, Socialisti. I commenti sono lasciati ai lettori.
L'ASSESSORE ALLA CASA DI SESTO E' PIU' RENZIANO DI RENZI
Dopo sette mesi che la commissione casa non si riunisce, dopo due mesi dall’impegno a convocare una riunione sul dramma degli sfratti finalmente mercoledì 6 maggio il Coordinamento dell’Unione Inquilini e gli altri sindacati sono stati convocati dal vice sindaco Rivolta.
Come era prevedibile, dopo le dimissioni de Cagliani e l’abbandono del responsabile dell’ufficio casa, la maggioranza di Sesto San Giovanni ha comunicato il suo disimpegno sul problema casa:
- Nessun nuovo piano casa
- Nessuna intenzione di completare il vecchio piano casa
- Annullamento delle sub locazioni che fino ad ora avevano tamponato le emergenze
- Affidamento al mercato per le famiglie sfrattate
- Nessuna garanzia per il passaggio da casa a casa
- Nessuna priorità all’emergenza abitativa nel bilancio comunale
- Nessuna modifica del Piano Falck che non prevede nemmeno un appartamento a canone sociale
L’unico impegno concreto assunto dal Vicesindaco è stato quello di erogare alle famiglie sfrattate somme di denaro da utilizzarsi per la stipula di contratti di locazione nel mercato privato; in merito si ribadisce che erogare un contributo affitto ad una famiglia sfrattata affinchè trovi un alloggio nel mercato privato vuol dire prendere in giro gli sfrattati e l’opinione pubblica perchè nessuno affitta un alloggio a chi non è in grado di esibire un contratto di lavoro a tempo indeterminato non inferiore a Euro 20.000,00 l’anno.
L’Unione Inquilini continua a ribadire ostinatamente che la casa è un diritto primario e che senza casa non ci sono più altri diritti perchè senza casa si perde il lavoro se c’è, i figli non vanno a scuola, la salute non viene più garantita a chi è costretto a vivere in otto in un monolocale o in macchina.
L’assessore alla casa dice che a Sesto abbiamo molta edilizia pubblica rispetto agli altri comuni confinanti, ma la percentuale di ERP a Sesto è comunque molto al di sotto della media europea del 16% (con punte in alcuni Paesi che superano il 30%).
Il problema casa non può essere affrontato in termini amministrativi, ma richiede scelte di campo: da che parte sta questa maggioranza?
Negli anni ‘50 e ’60 Sesto ha scelto di accogliere l’immigrazione richiamata dalle grandi fabbriche e si è impegnata a realizzare case a canone sociale. Negli anni ’90 è stata in grado di realizzare edilizia pubblica nel centro della città contro la ghettizzazione dei lavoratori nei quartieri periferici. Oggi sa solo mettere in vendita gli appartamenti comunali, sa solo approvare la cementificazione voluta dalle banche (12 grattacieli tra gli 80 e i 114 metri di altezza, 7.000 appartamenti privati di lusso, centro commerciale, ecc.), sa solo concedere permessi di cotruire per incassare gli oneri di urbanizzazione senza un progetto per la città.
Le differenze tra comuni di centro destra e centro sinistra ormai sono sparite: le stesse logiche neo liberiste, la stessa subalternità alle banche e alle immobiliari (quando non è condivisione di obiettivi), taglio ai servizi popolari, incremento del traffico, incenerimento dei rifiuti invece che incentivi alla raccolta differenziata, disinteresse per la salute dei cittadini (nessuno studio epidemiologico, nessun intervento sull’inquinamento), nessun coinvolgimento dei cittadini nella gestione della cosa pubblica, insomma una politica forte con i deboli e debole con i forti.
L’Unione Inquilini si è sempre schierata con i lavoratori e con i ceti meno abbienti e in più occasioni ha proposto un’altra città possibile.
In città ci sono centinaia di case vuote e centinaia di famiglie che rischiano lo sfratto nei prossimi mesi a partire dal mese in corso. La requisizione delle case vuote, un piano casa adeguato alla gravità della situazione, un Piano di Gestione del Territorio che favorisca i cittadini svantaggiati, il recupero degli uffici e dei complessi produttivi a scopi pubblici, sono le priorità.
Gestire l’esistente vuol dire favorire i soliti ricchi, c’è bisogno di scelte coraggiose e di parte, c’è bisogno di scelte di sinistra.
L’Unione Inquilini, nonostante la sordità del Comune continuerà e intensificherà le sue battaglie per il diritto alla casa e la giustizia sociale.
UNIONE INQUILINI Sesto San Giovanni
Prc, Sel e Socialisti di Sesto: "L'Unione inquilini fa demagogia sull'emergenza casa"
Dal Prc (partito della Rifondazione Comunista) di Sesto San Giovanni riceviamo e pubblichiamo:
“L’ultimo comunicato dell’Unione Inquilini, uscito venerdì, è un concentrato di falsità. Tutti ricordano che fino a ieri l’assessore Cagliani è stato oggetto di critiche radicali, senza appello: oggi che si è dimesso viene rievocato con nostalgia, affermando che con le sue dimissioni l’amministrazione ha abbandonato ogni politica sociale sulla casa.
Adesso si punta il dito verso il nuovo assessore, anche a livello personale, su un tema tanto delicato come la casa. La stessa cosa si fa per la politica abitativa: si ricordano i bei tempi, dagli anni ’60 fino al 2000 quando il comune costruiva le sue case, dimenticando le tantissime abitazioni a canone sociale realizzate negli ultimi quindici anni. Si arriva addirittura a paragonare Sesto San Giovanni con i paesi del Nord Europa, di qualche decina di anni fa: ma come si fa a fare paragoni di questo tipo?
Uno scontro frontale così, non aiuta nessuno: né le famiglie, né l’amministrazione. La nostra amministrazione comunale, pur nelle difficoltà che attraversano i comuni oggi, nel 2015, non smetterà di individuare nuove politiche abitative in grado affrontare, almeno in parte, questa realtà drammatica, confrontandosi con chi intende davvero rappresentare gli interessi delle famiglie in difficoltà”.
- Giuseppe Roccisano (Sinistra Ecologia Libertà)
- Silvio La Corte, Andrea Scacchi (Federazione della Sinistra)
- Enzo Ranieri (Socialisti)