INPGI, dismissioni, prezzi oltre mercato, tutele insufficienti, unione inquilini esclusa dal tavolo
UNIONE INQUILINI
Segreteria Nazionale
Nota su dismissioni Inpgi – Settembre 2016
L’Unione Inquilini pur informata dell’incontro del 9 settembre 2016 scorso, con i sindacati, è stata esclusa in quanto cattiva perchè non firmataria dell’accordo sul rinnovo dei contratti, in quanto abbiamo ritenuto i canoni proposti troppo alti, la prova è che dagli stessi dati forniti da InvestiRe risultano molti alloggi vuoti e all’Unione Inquilini risulta che moltissimi sono gli inquilini Inpgi che hanno liberato l’alloggio trovando altri contratti più convenienti fuori dall’ente il che è tutto dire. Segno tangibile di un accordo sul canale agevolato sbagliato
Inpgi avviate le dismissioni con prezzi superiori al mercato e tutele insufficienti. L’Unione Inquilini esclusa dal tavolo perché non ha firmato l’ultimo accordo sui rinnovi contrattuali.
I prezzi di vendita dei 18 fabbricati, ubicati a Roma, Milano, Napoli, Torino, Arenzano, Bari, Rende, della “prima tranche” dell’Inpgi, sono superiori ai livelli di mercato e non per modo di dire.
Come è noto la dismissione è stata approvata il 14 giugno 2016 dal Consiglio di amministrazione dell’Inpgi
Le tabelle allegate sono state predisposte da Investire Sgr, la società di gestione del Fondo Inpgi
Al momento sembra che InvestiRe abbia escluso categoricamente di trattare sul prezzo di vendita dei singoli immobili in quanto non intendono andare sotto il valore del piano di vendita che a loro dire è valutato in 650 milioni di euro e che riguarderebbe il 50 per cento del patrimonio Inpgi. Secondo InvestiRe vendere a meno non consentirebbe di raggiungere l’obiettivo atteso.
Il resto del patrimonio che si intende dismettere sarà venduto in altre 4 tranche con una tempistica una dall’altra di 3 o 4 mesi.
L’unica apertura fatta da InvestiRe ai sindacati convocati, ad esclusione dell’Unione Inquilini come già detto, è quella che si può discutere sulle tutele ben minime se si propone da parte dell’Inpgi per le famiglie che decidono di non comprare è prevista la stipula di un nuovo contratto 5 anni più 3, solo se tutti i componenti del nucleo hanno più di 67 anni, e non soltanto uno come accaduto in altre vendite fino ad oggi.
InvestiRe intenderebbe inviare le lettere relative alla prima dismissione entro il mese di settembre.
In quelle lettere verranno accordati in ogni caso 60 giorni all’inquilino per prenotare l’acquisto, e il contestuale versamento del 3 per cento del valore dell’appartamento. Potrà essere anche un parente fino al quarto grado a comprarlo. Sarebbero previsti anche rinnovi contrattuali anche per coloro che hanno redditi familiari inferiori a 50 mila euro lordi e infine si paventa che si potrebbe offrire in locazione per coloro impossibilitati a comprare altre unità immobiliari dell’Inpgi , in fabbricati non posti in dismissione Giova ricordare che tale possibilità è di quasi impossibile applicazione quindi si tratta di sola idea di principio.
Se non verrà esercitata la prelazione da parte del conduttore l’unità immobiliare, con dentro l’inquilino, l’acquisto sarà offerto a giornalisti non inquilini e dipendenti dell’Inpgi, se anche questi non acquistassero l’unità immobiliare sarà posto in vendita nel mercato.
InvestiRe infine ha dichiarato che se un immobile non raggiunge il 40 per cento degli acquirenti (forse una ammissione di offrire l’alloggio a valori fuori mercato) questi sarà escluso dal piano di dismissioni ma non è detto e non è chiaro se non sarà venduto in blocco a immobiliari o altri soggetti.
L’Unione Inquilini pur non partecipando al tavolo ritiene le proposte dell’Inpgi illustrate da InvestiRe del tutto inaccettabili sia in materia di determinazione del prezzo sia per quanto riguarda le insufficienti tutele per chi non acquista.
L’Unione Inquilini, pur essendo stata esclusa dal tavolo con auspica che le vendite Inpgi siano coerenti con l’accordo sulle vendite che a suo tempo, e con la partecipazione dell’Unione Inquilini, è stato siglato con l’Enasarco. In particolare chiediamo:
1) tutele effettive ed efficaci nei confronti di coloro che non possono acquistare garantendo loro la permanenza nell’alloggio senza rivendita a terzi.
2) che il valore dell’immobile sia determinato tra il valore minimo e il valore medio fissato dall’Agenzia del territorio, riscontrato ove è ubicato l’immobile al quale applicare lo sconto del 30% + il 10% se il numero degli acquirenti supera il 60%, come da Accordo Enasarco.
3) Sia garantito il diritto di abitazione o usufrutto a coloro che anziani o con redditi medio bassi siano impossibilitati ad acquistare.
4) che sia data agli inquilini la prelazione sull’acquisto dell’unità immobiliare, del resto prevista dal contratto di locazione , e non la semplice opzione.
Riteniamo, altresì che le organizzazioni sindacali non dovrebbero dare nessun assenso senza il coinvolgimento pieno degli inquilini Inpgi che attraverso assemblee o referendum si esprimano sull’intesa.
Negli allegati le tabelle fornite da InvestiRe relativa alla prima tranche di vendite