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Piano dismissioni case Inpgi. lettera di Siai. Sunia e Unione Inquilini a InvestiRe


 

SIAI - SUNIA - UNIONE INQUILINI


Roma, 24 gennaio 2017

Spett.le Investire Immobiliare Alla c.a. Dotto Carlo Palmeri

 

Come da Vostra richiesta rispondiamo alla controproposta da Voi formulata in merito alle vendite del patrimonio abitativo ex Inpgi partendo da alcune considerazioni di metodo e di merito.

1) Pur dando atto della disponibilità al dialogo non possiamo esimerci dal sottolinerare la rigidità delle posizioni da Voi espresse e la sostanziale assenza di una reale negoziazione. Prova ne è il fatto che a fronte di una ripetuta volontà da parte nostra di trovare una mediazione tra la nostra proposta e la Vostra prima ed ultima controproposta, la risposta è stata quella di dichiararla “non soggetta ad ulteriore negoziazione”;
2) se si propone, come Voi fate, di sottoscrivere un accordo che sia di riferimento anche alle successive tranches di vendita, non si può partire dai prezzi già definiti e trovare solo successivamente il criterio che li avrebbe determinati. Logica avrebbe voluto di trattare preventivamente il criterio per stabilire i prezzi.
Anche qui, a sostegno di quanto affermato, ricordiamo che due stabili che con il criterio da Voi proposto avrebbero visto una riduzione di prezzo, sono stati dichiarati di pregio ed i prezzi originari sono stati confermati e le uniche riduzioni sono state proposte per due soli stabili su quindici;
3) abbiamo più volte sostenuto, corredando di prove le nostre osservazioni, che i prezzi formulati per i vari stabili non apparivano tra loro coerenti. Non si parla, ovviamente, di normali differenze per città, ubicazione e qualità, ma dell’assenza di un criterio omogeneo di valutazione. Il risultato che ne discende è quello di allargare la differenza di prezzo tra gli stabili ben oltre le ovvie diversità. Questa disomogeneità, per i motivi esposti in precedenza, si è naturalmente riproposta nella formulazione dei nuovi prezzi con la eccezione di uno stabile di Torino ed uno di Roma;
4) pur non sottovalutando la decisione di aumentare la riduzione per
l’occupato dal 20% al 25%, non possiamo che ribadire il fatto che in tutte le vendite frazionate di grandi proprietà pubbliche, ma soprattutto private, lo sconto per l’occupazione è sempre stato del 30% almeno, visto che in molti casi sono stati previsti sconti ulteriori per vendite con mandato collettivo o in blocco. La giustificazione di questa diversità di valutazione non può essere quella della particolare qualità di questo patrimonio rispetto a quello di altre vendite. Innanzitutto perché è vero solo in parte e poi perché è il prezzo di partenza che dovrebbe fotografare la qualità e non lo sconto dell’occupato;
5) sulle garanzie per chi non acquisterà apprezziamo i passi in avanti fatti.
Permangono alcune criticità che ci auguriamo non si tramutino in problemi reali soprattutto per gli anziani per i quali è stata respinta la nostra richiesta relativa al diritto di abitazione.
Nonostante questi punti di evidente disaccordo abbiamo sottoposto la Vostra proposta al giudizio degli inquilini attraverso un referendum che si è tenuto nella stragrande maggioranza degli stabili. Il risultato ha in qualche modo confermato il nostro giudizio.
E’ del tutto evidente che non ci sono purtroppo le condizioni per sottoscrivere un accordo generale che riguarda tutto il processo di vendita.
Per quanto ci riguarda, però, continuiamo a ritenere possibile il
raggiungimento di un accordo che tenga conto delle osservazioni che abbiamo espresso in sede di confronto offrendo la massima disponibilità a proseguire nella ricerca di una sintesi equilibrata.
E’ per questo che Vi richiediamo il proseguimento del confronto stabile per stabile anche per mantenere l’impegno da Voi assunto della verifica dei lavori di manutenzione programmati e, dove richiesto, delle superfici degli appartamenti.
Cordiali saluti
Siai Sunia Unione Inquilini
Corrado Giustiniani Daniele Barbieri Walter Petrucci



Data notizia25.01.2017