APPUNTI, NONOSTANTE TUTTO
Incomincio con due stralci dai programmi elettorali di Forza Italia e M5S, programmi svaporati nei due mesi successivi al voto popolare.
Forza Italia
“ L'unico modo per abbattere il debito pubblico è un grande piano di privatizzazioni , per 5 punti percentuali circa ... In ogni caso, il garante del programma e degli impegni presi con gli elettori sono e rimarrò io», rileva Berlusconi, che si dice sicuro su un premier di FI.
e M5S
“ E’ affermata la partecipazione dello stato nella vita industriale del paese, nella protezione degli asset strategici, tecnologici e produttivi nonché l’investimento del paese in settori deboli o completamente assenti nell’ottica di una maggiore sovranità nazionale sui mercati (e una minor dipendenza da altri paesi).”
E la Lega? Altro che sovranisti ! Verbosità.
Sembriamo ritornati al tempo di Mani Pulite: giustizialisti contro Berlusconi, Travaglio e la mafia/massoneria, la questione morale e Berlinguer. Tutto vero, ma tutto con forme diverse.
La sostanza attuale è soltanto accennata e non ben connessa: e non solo per come ha vinto Musumeci in Sicilia; al nord per non aver voluto mordere l’essenza affaristica dei governi regionali di centro-destra con lo specifico delle banche venete e della sanità lombarda; per aver solo sfiorate le crisi industriali nella stessa Brianza, e su scala “cosmica” per non aver trasformato in bandiera/simbolo nazionale l’arraffare franco-americano per il controllo di Telecom-TIM.
Si dirà: è quello che offre il convento. Eppure, con tracce forti si manifestano le verità dei conflitti di queste settimane, che stentano ancora – ed è avvilente – a generare le demarcazioni strategiche.
Insomma perché con la Lega e perché non anche con i berluscones? O non sono entrambi (se non tutti quelli che contano) commisti in decenni di non virtuose consuetudini?
O si pensa che si tratti di blocchi compatti, ma se non è compatto nelle materialità di classe nemmeno l’elettorato PD?!
Questo non per proporre un intruglio di carnaccia avariata e verdure ammuffite ma per estrapolare le sostanze per rinvigorire chi sta deperendo e procedere oltre.
Alludo ad una fase nella quale si formano nuove dirigenze in una linea di massa. Che paroloni! Vorrei dirlo meglio. E’ cultura economica che attinge alla vita sociale e alla sua storia ma non intrisa da troppe citazioni.
So che nel casino di questi mesi ci sono stati degli incontri, delle lettere aperte e petizioni, e che questo filtra nei blog e nei social, commisto a cose di altro conto; non è un vuoto da riempire, è uno spazio frastagliato ( e non è un male che lo sia) che cerca di trasformarsi in flusso.
Perché rivedo le piazze e i viali di Parigi, imbandierate di rosso e di altri colori con Malenchon e la CGT; rileggo il programma di Corbyn e so che si rafforza Sanders che sta negli USA, e riprende fiato Iglesias e la Grecia può non essere sola. E’ una bella compagnia che non risolve i nostri compiti; ma è una “compagnia” che ci sospinge.
Insomma non riesco a deprimermi oltre queste inquinate giornata.
Ciao a tutti.
V. SIMONI – 8 MAGGIO 2018.