La rottura del Quirinale per che cosa?
I - Sommaria ricostruzione.
1) Quattro marzo: Centro Destra e il M5S: 37% e 32%. Vittoria elettorale ma senza maggioranza autosufficiente.
2) Lega tra due spinte, far blocco con tutto il centro destra oppure allearsi con il M5S.
3) I due forni del M5S: l'apertura al PD respinta da Renzi: crollo elettorale dei Cinque stelle in Friuli ma anche di Forza Italia
4) Disponibilità di Di Maio a fare un passo di lato - come Salvini - apertura reciproca
5) Di fronte al ricorso al voto immediato passo di lato di Berlusconi.
6) Percorso convergente sul programma e sulla formazione del governo tra M5S e Lega e tambureggiamento ostile nei confronti del loro programma..
7) Aggressione mediatica contro l'ipotesi Conte e su scala internazionale contro la designazione di Savona all'Economia.
8) Veto di Mattarella a Savona; Conte rinuncia; Mattarella chiama Cottarelli. Fine della storia?
II - Si incrociano tre direzioni di marcia e retromarcia:
1) Il tenace legame tra Forza Italia e PD che si ispira al Patto del Nazzareno.
2) L'affinità crescente tra parte dell'elettorato Lega con parte dell'elettorato Cinque Stelle
3) La riproposizione non episodica del Governo del Presidente.
III - Deduzioni
In ogni caso doveva essere impedita la formazione di un governo autonomo dalle combinazioni storiche. Non per il suo programma che poteva essere limato, graduato, in parte sterilizzato, ma per l'anomala composizione del Governo. Se è vero che parte della sovranità risiede in altre frequentazioni, era assolutamente intollerabile il passaggio di consegne di quello che resta dello Stato a soggetti politici che erano stati al margine (la Lega) o addirittura totalmente out (il M5S). Luigi Di Maio e Davide Casaleggio avevano percepito la portata dell'assedio, incontrando gruppi economici e circoli finanziari italiani e internazionali e avevano svoltato verso il PD per la costituzione di un governo M5S. Tentativo stoppato da chi vedeva più lontano - il gruppo renziano con i suoi particolarissimi contatti. Meglio bloccare ogni intrusione nei gangli sensibili (interni, servizi segreti, nomine economiche, Rai).
Con quali mezzi? Quelli già sperimentati alla fine del 2011 contro Berlusconi, con il ruolo determinante del Presidente della Repubblica (allora Napolitano oggi Mattarella) e la solita recita, magari in sedicesimo, sui mercati, lo spread che risale, l'uscita dall'euro, la borsa che crolla e i risparmi a rischio, con cui paralizzare i sentimenti del popolo italiano.
Il messaggio presidenziale di ieri sera non va per sottintesi, lo dichiara a voce spiegata!
Ora che succederà? Tensioni inevitabili, non so se di piazza.
Elezioni quando? Quando la cottura sarà a buon punto. E' quello che stanno pregustando in alto loco.
Red: www.unioneinquilini.it - 28 maggio 2018.