Due pensieri banali. Da ieri sera la politica è diventata tifo come quando al bar si parla di Roma e Lazio di Massimo Pasquini
"Due pensieri banali. Da ieri sera la politica è diventata tifo come quando al bar si parla di Roma e Lazio. Si stanno delineando due curve una pro Mattarella a difesa delle sue prerogative costituzionali, ma che con il rifiuto di nominare un ministro che avrebbe potuto minare l'unione europea ci azzeccano poco! Sia chiaro, Mattarella poteva decidere di non nominare un ministro ma tale prerogativa è inficiata dalla motivazione e allora non è più frutto di una scelta dettata da principi costituzionali. Dall'altra la curva opposta dichiara apertamente il tradimento del voto degli italiani che con una legge elettorale proporzionale non può che produrre governi sostenuti da partiti che non erano coalizzati. In questo campo di calcio la sinistra gioca, si fa per dire , a bordo campo: non ha neanche riserve da mandare a giocare ed il rischio vero e lo si sta vedendo è che sia costretta a doversi schierare da una parte o dall'altra. È del tutto evidente che schierarsi con Mattarella significa appiattito su questa unione europea, su questo euro che tanti danni ha prodotto e che ha prodotto povertà e precarietà a livelli mai raggiunti prima. È altresì evidente che schierarsi o schiacciarsi sul sovranismo la rende subalterna alla destra retriva che però sa parlare molto bene alla pancia delle persone. In questo momento così delicato eviterei accuratamente di adagiarvi su una delle due posizioni. Non abbiamo davanti percorsi che dureranno mesi o anni che consentano alla sinistra di fare percorsi con passo compassato. La sinistra italiana oggi, a mio parere, deve guardare all'Europa: dovrebbe sapere attingere da Mélenchon come da Corbyn fino all'esperienza portoghese le migliori intuizioni e suggestioni programmatiche ma anche le migliori forme organizzative e di partecipazione. Saremo capaci di affrancarsi dal tifo da stadio e dalla scelta del bordo campo irrilevante? Lo dico in particolare a Pap e a Leu ed in particolare ai rispettivi attivisti, militanti ed elettori."