Segnalazione: l’acciaio necessario. Estratti da una intervista all’ex presidente di Federacciai
Acciaio come e perché:
da una intervista ad Antonio Gozzi - già presidente della Federacciai
da https://www.industriaitaliana.it/antonio-gozzi-segreti-acciaio/
Nota redazionale.
Siccome rifiutiamo il pressapochismo, di volta in volta sul nostro sito proponiamo degli approfondimenti.
Ognuno di voi può proseguire indagando - su internet c'è parecchio da estrarre.
Estratti:
"La produzione siderurgica, pertanto, deve essere contigua alla manifattura in cui viene impiegato il prodotto finito. Inoltre, acciaierie e fabbriche contigue hanno un forte impatto sul territorio e l'ambiente in cui insistono, ponendo questioni enormi e difficili in tema di impatto ambientale, scelte urbanistiche, consumo di suolo, sicurezza, salute, manutenzione, occupazione, ricerca e sviluppo in ambito locale, logistica, infrastrutture. Quindi, rendere possibile la costruzione di impianti siderurgici (o addirittura facilitarla) indirizzandone modalità e caratteristiche è una questione prettamente politica. Il libero mercato, da solo, risolve molto poco."
«Non esiste grande industria al mondo che faccia a meno dell'acciaio nazionale. E in quasi tutto il mondo, l'industria siderurgica gode di forme di supporto pubblico, che rispondono a una precisa visione, cioè a una politica industriale», ci dice Gozzi. «Questo, storicamente è sempre stato vero. Ma lo è ancor di più in un mondo globalizzato. La globalizzazione, nel suo insieme, è a mio avviso un fenomeno positivo, visto che ha incredibilmente aumentato la ricchezza mondiale e ha consentito a milioni di persone, anzi a centinaia di milioni, di uscire dalla povertà. Al tempo stesso, è una continua battaglia, dura e spietata, per la rideterminazione delle ragioni di scambio. In questo confronto, si misurano fra loro neanche più gli Stati, ma sistemi territoriali, come la Cina, la Russia, l'Unione Europea, gli Stati Uniti. I grandi attori siderurgici hanno dietro di sé sistemi territoriali. Inoltre, in questa battaglia durissima, fare le anime belle attaccate a posizioni di principio è perdente, oltreché inutile.»
Comunque, l'impressione che si ha è che le grandi concentrazioni continentali sopra descritte abbiano deciso di non farsi concorrenza transcontinentale e siano concentrate a proteggere i rispettivi mercati domestici dal rischio dell'invasione cinese.
Questa è l'altra tendenza che mi apprestavo a descrivere, e che potremmo chiamare "regionalizzazione". L'acciaio pesa e, quindi, il suo trasporto in giro per il mondo (il cosiddetto "turismo siderurgico") è assai costoso e, pertanto, non consigliato. Alcune attività, come quella delle costruzioni, grande acquirente di acciaio, non si possono delocalizzare e quindi, in qualche modo, aiutano una certa regionalizzazione del business dell'acciaio. Ci sono poi le pressioni dei produttori per cercare di ridurre la concorrenza internazionale, specie quella sleale e provocata da pratiche di unfair trade. Anche in conseguenza di ciò, è possibile che nei prossimi anni aumentino i protezionismi e le politiche di difesa commerciale (antidumping e politiche di controllo delle importazioni, basate anche su norme tecniche, di standardizzazione della qualità, di sicurezza, ecc.).
Innovazione e specializzazione nel settore siderurgico
Anche nell'acciaio, come in molti altri settori manifatturieri, viene da pensare che il tema strategico sia quello della specializzazione per mantenere il vantaggio competitivo...
Certo. Le siderurgie più evolute del mondo cercano, infine, di contrastare la minaccia rappresentata dalle crescenti esportazioni cinesi intensificando i processi di innovazione tecnologica e di specializzazione sia di processo sia di prodotto. Tanto nel comparto dei prodotti piani che in quello dei prodotti lunghi vi è stata un'intensificazione recente di tali processi.
Le nuove frontiere sulle quali si cerca di costruire e mantenere il vantaggio competitivo sono le seguenti:
1. Nel campo dell'innovazione di prodotto:
* - acciai sempre più leggeri e ad alte prestazioni meccaniche e resistenziali (specie per il comparto dell'automotive e delle yellow machine),
* - acciai sempre più "puliti" per utilizzi sempre più sofisticati (specie nel comparto della meccanica, della costruzione di macchine e dell'Oil and gas),
* - acciai sempre più "antisismici" (nel comparto delle costruzioni), 2. Nel campo dell'innovazione di processo:
* - processi sempre più energy saving,
* - processi sempre più sostenibili sotto il profilo ambientale,
* - processi che riescano a coniugare altissimi livelli di produttività ed efficienza con elevati gradi di flessibilità. C'è il rischio che si tratti di una fatica di Sisifo, perché la velocità e l'efficienza con la quale le nuove siderurgie, a partire da quella cinese, apprendono anche le pratiche più sofisticate e complesse è impressionante.
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