Testo integrale della lettera inviata all’Onu da Massimo Pasquini, Segretario Nazionale Unione Inquilini con richiesta di intervento urgente a Leilani Farha, Relatrice Speciale ONU sul Diritto alla Casa
Roma, 09/07/2018
Testo integrale della lettera inviata all'Onu da Massimo Pasquini, Segretario Nazionale Unione Inquilini con richiesta di intervento urgente a Leilani Farha, Relatrice Speciale ONU sul Diritto alla Casa
Alla cortese attenzione di Leilani Farha Relatrice Speciale ONU sul Diritto alla Casa
e a Michel Forst Relatore Speciale ONU sulla situazione dei Difensori dei Diritti Umani
Oggetto : Richiesta intervento urgente presso il Governo italiano per far cessare la repressione dei difensori del diritto alla casa e far rispettare le obbligazioni legali per il diritto alla casa.
Vi scrivo in qualità di segretario nazionale dell'Unione Inquilini per segnalarvi il notevole aumento dei casi di repressione in Italia, in particolare dei procedimenti giudiziali contro gli attivisti impegnati pacificamente nella difesa del diritto alla casa e dei diritti collegati, chiedendovi di intervenire con urgenza presso il Governo italiano per far cessare questa persecuzione dei difensori dei diritti umani e far rispettare le obbligazioni legali assunte dal nostro Paese sul diritto alla casa.
La questione è stata dibattuta nel corso del 15° Congresso nazionale dell'Unione Inquilini (18-20 aprile 2018), un'organizzazione sociale che ha compiuto quest'anno il 50 anniversario ed è presente in tutto il Paese, sollevata dai numerosi interventi dei delegati che hanno sottolineato come, a fronte dell'aggravamento della crisi abitativa, la nostra ed altre organizzazioni sono costrette ad intervenire quotidianamente per difendere dallo sfratto famiglie, anche con minori, anziani e portatori di handicap.
L'ultimo Rapporto del Ministero dell'Interno sottolinea la drammaticità della situazione : 59.600 sentenze di sfratto emesse nel 2017 in tutta Italia, di cui oltre 52.500 per morosità; oltre 29.000 sfratti eseguiti con la forza pubblica, ciéoè circa 130 al giorno, spesso, anzi mai senza alcuna offerta di alloggio alternativo. A questi vanno aggiunti gli sgomberi forzosi delle famiglie la cui casa è pignorata dalle banche per mutui non pagati.
Questo dramma è causato in gran parte dalla crisi che colpisce le famiglie povere e di reddito medio, impossibilitate a pagare il costo della propria abitazione, unito alla totale insufficienza di case popolari pubbliche, soltanto 900.00 , con ben 650.000 famiglie in lista di attesa. Il mancato intervento del Governo italiano nel dare risposte concrete viola le obbligazioni legali assunte dal nostro Paese con la Legge n. 881 del 1977, che ha ratificato il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali (PIDESC), in particolare viola le obbligazioni dei Sindaci che, come stabilito dalla Legge n. 833 del 1978, sono responsabili della tutela della salute dei cittadini amministrati, gravemente compromessa dal perdere la casa.
Secondo quanto stabilito dai Commenti generali n. 4 (1991) e n. 7 (1997) del Comitato ONU sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, gli sgomberi forzosi, senza rialloggio concordato, dignitoso e rispettoso dei diritti umani, sono incompatibili con il Patto Internazionale diritti economici, sociali e culturali.
L'Italia dovrebbe dotarsi di un parco alloggi pubblici in grado di fronteggiare il mercato abitativo, controllare e moderare il costo casa, impedire gli sfratti senza rialloggio.
Questo è stato sottolineato, purtroppo senza successo, anche dalle Osservazioni finali adottate dalla 78a Sessione del Consiglio Economico e Sociale ONU (9 ottobre 2015) sul 5° Rapporto periodico dell'Italia.
Nell'attesa dell'implementazione di tali politiche, il Sindaco ha l'obbligo di soccorso : grazie alle prerogative di legge può, ad esempio, requisire lo stesso appartamento sotto sfratto o uno alternativo.
Poiché, spesso, questo non avviene, gli attivisti per il diritto alla casa con le proprie organizzazioni prestano soccorso alle persone e alle famiglie sotto sfratto, mal alloggiate e senza casa, informandole dei loro diritti, appoggiando le loro specifiche richieste di tutela e con iniziative pacifiche per rivendicare politiche e soluzioni per la materiale implementazione del Patto Internazionale diritti economici, sociali e culturali..
Invece di essere aiutate in questa azione meritoria, sempre più frequentemente gli attivisti per il diritto alla casa sono minacciati e ostacolati nella loro attività e sono vittime di incriminazione giudiziaria e condanne ingiuste basate su accuse che non tengono in conto i diritti dei difensori dei diritti umani definiti dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Difensori dei diritti umani, adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (Risoluzione 53/144, 8 marzo 1999).
In particolare, sono ostacolati e violati il diritto di proteggere le persone i cui diritti sono a rischio di essere violati, il diritto di essere protetti, il diritto di associazione, il diritto di protestare.
In allegato trovate alcune schede che denunciano tale situazione, casi tanto più gravi perché, normalmente, nel passato, questo tipo di episodi non dava origine a denuncie o condanne.
Siamo eventualmente disponibili a fornire ulteriori dati e precisazioni.
Per queste ragioni il Congresso nazionale dell'Unione Inquilini ha deciso, in particolare, con la mozione votata per acclamazione (allegata), di richiedere il vostro autorevole intervento nei confronti del Governo italiano per far cessare le attività repressive nei confronti degli attivisti per il diritto alla casa e diritti collegati, intraprendendo invece tutte le iniziative volte a favorire la loro attività e l'implementazione di politiche rispettose del Patto Internazionale diritti economici, sociali e culturali. Restiamo in fiduciosa attesa del vostro intervento, tanto più urgente perché è previsto l'aggravamento della situazione all'inizio del prossimo autunno.
Con i migliori auguri per l'espletamento del vostri mandato, in solidarietà.
Massimo Pasquini segretario nazionale Unione Inquilini"