Firenze: Report sommario sulla presentazione del VII Rapporto sulla condizione abitativa in Toscana – cenni sull’intervento di Simoni.
Testo on line del VII rapporto in:
Il settimo rapporto è più “snello” del precedente. Sull’immobiliare privato i dati sono “sorprendenti” e non del tutto condivisi dai sindacati. Assente l’analisi sulla iperturistizzazione dell’area metropolitana di Firenze, di Pisa, della Versilia, del Senese; nessun cenno sull’esplosione dei B&B e della corrispondente contrazione del’offerta immobiliare per le famiglie. In questa parte del rapporto spira un inconsueto ottimismo.
Puntuale è invece l’ampio aggiornamento sull’Edilizia Residenziale Pubblica, sull’offerta abitativa per oltre l’80% derivata dagli alloggi di risulta, e sugli effetti della legge 41/2015 (la cosiddetta legge Saccardi) sulle graduatorie di ERP e sulle assegnazioni. Nell’intervento di Simoni l’icastica sintesi: si è tradotta in una operazione paraleghista con una massiccia esclusione degli “stranieri” con le clausole della residenza, della conformità dell’ISEE e della possidenza immobiliare.
Informazioni sull’iter della proposta di legge sull’ERP (testo Ceccarelli e contributi nelle audizioni e dalla III Commissione consiliare) sono state fornite ai numerosissimi partecipanti da Scaramelli presidente della III C commissione e dallo stesso assessore Ceccarelli.
Di seguito il percorso ufficioso:
- Metà novembre, testo modificato Ceccarelli/III Commissione
- Nel frattempo alcuni incontri tra Ceccarelli e i sindacati inquilini
- Urgente richiesta sindacale di specifico incontro con il presidente della III Commissione.
- Tra la fine di novembre e inizio dicembre invio al Consiglio Regionale di un testo di legge che modifica l’attuale combinato tra L. 96/1996 e la L. 41/2015,
- Calendarizzazione delle sedute del Consiglio Regionale
- Conclusione a gennaio 2019.
Attenzione: sono notizie fornite durante il pomeriggio del 25 ottobre; dunque soggette a modifiche.
Passiamo ai contenuti.
Che cosa non c’è nella nuova proposta? Restano le attuali società di gestione con alcuni unitari indirizzi per il “contratto di servizio”. La cosiddetta “governance” è saltata. I gestori sono contenti.
Dunque tutta la “ciccia” è sull’ERP esistente e nell’esistente ancora conflittuali sono i principi di equità, stabilità, partecipazione sociale.
I titoli sono quelli reiterati dai sindacati inquilini e dei lavoratori in due anni e decine di incontri pubblici, assemblee, audizioni, coordinamenti, conferenze stampa, stesura di emendamenti, contatti con i gruppi consiliari. Sono stati al centro dell’intervento di Simoni, a nome di tutti i sindacati a livello regionale. Coesione, sicurezza, canoni sostenibili per tutti, efficienza, rispetto da parte degli enti gestori e dai comuni, e non al contrario procedimenti divisivi, persecutori non nei confronti dell’illegalità ma di chi si è emancipato dal bisogno estremo; le formule non riguardano solo i nuovi canoni, ma è tutto il sistema delle assegnazioni, delle decadenze e della mobilità d’ufficio, quelle che sono state introdotte dalla formulazione della legge Saccardi e reiterate nelle proposte di Giunta, e che si sintetizzano purtroppo in un particolare acronimo di riduzione dello stato sociale che è l’ISEE.
E non solo di procedimenti si tratta: è in gioco la specifica qualità della società toscana, la sua onesta adesione alle radici sociali, democristiane, socialiste, comuniste (testuale nell’intervento di Simoni); radici positive che rischiano di essere definitivamente rinsecchite.
E il popolo delle case popolari ne è investito in pieno!
Dunque non un passaggio qualsiasi è quello della sedicente riforma dell’ERP; è collegato a tutto il “resto” . L’appello, raccolto con un convinto applauso dal folto pubblico presente, composto da funzionari, amministratori, attivisti sindacali e assegnatari, è incontrarsi, comunicare, insistere perché abbiamo delle buone ragioni.
Firenze, 26 ottobre 2018. Report a cura della delegazione toscana dell’Unione Inquilini