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Estratti da Una lettera notav ai ragazzi di Friday for future


in http://www.notav.info/documenti/il-tav-e-la-fine-del-mondo/

 

(…) Il 15 marzo ci sarà il primo sciopero globale per il clima. Sappiamo che sarete decine di migliaia a scendere in piazza a Torino e in tutta Italia. Anche dalla Val Susa, abbiamo ammirato il coraggio di Greta nel mettersi in gioco in prima persona e rompere il silenzio. Ai più vecchi di noi ha ricordato le prime ricerche che abbiamo iniziato a fare su un progetto che vogliono realizzare da trent’anni nella nostra valle. Proprio come Greta, non ci siamo accontentati di una politica che diceva “è tutto apposto qui, non c’è nulla da vedere”: ci siamo informati e abbiamo scoperto che dietro le lettere TAV si nascondeva una grande opera che avrebbe avuto un impatto terribile sulle nostre vite, ingiustificabile sul piano economico ed ecologico, emblema di un sistema che vive per far andare più veloci le merci invece di far vivere meglio le persone. Anche noi all’inizio eravamo una manciata, poi siamo diventati centinaia, poi migliaia, poi decine di migliaia, dando vita a quello che è forse il più longevo movimento ambientale del nostro paese.

(…)  Le emissioni non vanno diminuite tra trent’anni costruendo nuovi tunnel e facendo viaggiare ancora più merci su lunghe distanze, vanno diminuite ora investendo nell’economia circolare, sul riassetto idrogeologico, la cura e la manutenzione del territorio cambiando un modello di sviluppo che ci sta portando dritti all’estinzione.

Il cambiamento climatico sembra un tema vasto e molto lontano, su cui possiamo fare poco fatta eccezione per piccoli comportamenti quotidiani. Ciò che bisogna capire è che il climate change deriva da scelte ben precise che hanno effetti molto concreti sulla vita delle popolazioni, dal delta del Niger all’Amazzonia, dalla Terra dei fuochi alla Val di Susa. Non è vero che i politici non stanno facendo nulla per l’ambiente, ve lo possiamo assicurare: stanno facendo anche troppo.

Come noi, come Greta, come tutti i movimenti dal basso anche voi condividete un dilemma. Come assicurarci che le dichiarazioni dei politici non siano solo belle parole ma si traducono in fatti? Se ci pensate, la risposta è in fondo abbastanza semplice. Qualsiasi politico che dica di combattere il cambiamento climatico dovrebbe immediatamente esprimersi non a favore ma contro quei progetti che aumenteranno le emissioni di CO2 nei prossimi cruciali 12 anni. È il solo modo per capire se fanno sul serio.

La Val di Susa ha già pagato un tributo pesantissimo all’ideologia dello sviluppo a ogni costo, tenacemente portata avanti di chi vede il nostro territorio come un semplice corridoio di transito e non un ecosistema dove vivono persone, animali e piante. Siamo una delle valli più cementificate d’Europa, le nostre montagne sono solcate da due strada statali, un’autostrada, una linea ferroviaria passeggeri e merci a doppio binario. Per questo siamo stanchi e arrabbiati.

 

Nessuno più di voi può capire meglio questo slogan. La terra non si abusa, per noi non esiste una valle B. Un in bocca al lupo per la vostra lotta. È anche la nostra.

 

 P.S. venite a trovarci in Val di Susa!




Data notizia15.03.2019

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