Verso il voto del 26 maggio …
Le destre-destre convergono nella “difesa dei popoli europei”. E’ una difesa essenzialmente protezionista e in questo diversa dal Nuovo Ordine imperiale che percorse l’Europa negli anni ’30. Protezione da chi? Dai grandi blocchi? Impossibile da perseguire dalle variegate economie di questo continente, con regimi fiscali e dei welfare estremamente differenziati.Ma questa che dovrebbe essere la dominante “revisionista” è appena abbozzata dalle “famiglie” politiche dei popolari e socialdemocratici tenacemente insediate nelle commissioni europee.
Vado per tre titoli:
- Coordinamento bancario
- Omogeneità fiscale
- Statuto dei “lavori”
E’ un compito immane anche per chi proponesse una loro convergenza tendenziale; eppure solo in questo ha senso un vero governo dell’Unione.Chi può proporre un progetto non visionario? La scomposizione delle due principali “famiglie” elettorali sarebbe parte di un processo che si spanderebbe oltre le stesse separazioni dalle estreme.
Ho cercato con questa sintesi di fuoruscire dalla nostra campagna elettorale, pugnalata da incursioni e trabocchetti, dove nessuno è del tutto autentico. Aggiungo qualche supposizione che mi incoraggia.
Ritengo che il mio non sia uno sproloquio; sta nelle riflessioni diuturne di Corbyn, Sanchez e della stessa Merkel. Che fare nella temperie commerciale e nello scontento popolare? Previsione: transiteremo in modo ordinato dai seggi e sentiremo nelle settimane successive tante inaffidabili rassicurazioni.
La questione è da quale forza ( e se) si sprigionerà la ristrutturazione sociale.
Credo che per questo bisognerà dar giustizia anche alle ragioni dei gilets joune; e per questo ho insistito in questi mesi a diffonderle. E’ qualcosa che dovrà espandersi non per mimetismo ma per l’obiettiva convergenza rivendicativa e morale.Non voglio evocare dei ricorsi rivoluzionari; con le due ondate, dalla rivolta il suo sviluppo e altro ancora! Ma sono certo che non ci sarà la grande gelata e tanto meno un indistinto disordine.
Previsioni di voto? I miei terminali sono molto parziali; non mi fido neppure di me stesso e il popolo che frequento, cauto e silenzioso, è in frenata. Il meglio che mi auguro è che ci sia per gli “operatori” che io stimo una condizione meno affannosa; che si ragioni e non ci si insulti per dei voti “diversi”.
A risentirci!
V. Simoni, 20 maggio 2019