Vinca il … peggiore?
La battuta piacerebbe a certi compagni; ma è sensata?
Il voto alla Lega ma anche alla Meloni è una mistura, con un tasso di protezionismo economico in gran parte parolaio, sorpassato da quello che pesa davvero: la tassa piatta e i soldi che avanzando restano al nord Italia; dunque incentivo alla competizione con l’abbassamento del costo del lavoro e delle contribuzioni sanitarie e previdenziali.
Crescita sviluppo e protezione, riferimenti trumpiani. Realizzabili? In parte, ma molto enfatizzati e votabili alla grande. Poi ci sono i migranti, l’uomo nero che muove al rigetto a prescindere dal conflitto di classe che sta sullo sfondo in modo molto tortuoso.
Cinquestelle: da che cosa erano indirizzati? Da una mistura, tra sobrietà e innovazione. Era il target del blog di Grillo e in modo meno utopico dal “blog delle stelle”. Ma non erano solo queste le bandiere/manifesto del voto eccezionale del marzo 2018: era la proposta di governo monocolore, già strutturato, e supportato da un programma robusto a torto accantonato dagli stessi analisti indipendenti.
Che cosa è mancato e manca tuttora? Una forma partito, alimentata da adeguati finanziamenti, con sedi fisiche costose, nelle quali ci si incontri materialmente senza rinunciare alla rete. Un partito “giacobino” e chi ne è informato sa che quelli erano dei club appassionati, orientati da centinaia di liberi giornali e fogli volanti. Un errore (?) fatale, il non rapporto di massa della giunta Raggi… con la plebe scansata perché rischiosa. E così dappertutto.
PD con Zingaretti: la sua ripresa deriva dal ritorno a casa dell’elettorato antirenziano, dalla mediazione tra diverse correnti e dal riuso di una rete non del tutto distrutta di sedi associative. Non solo: ha contato parecchio anche la sua opposizione anti leghista e antifascista; senza assumere una linea diversa dal trinomio sviluppo-crescita-lavoro con il lavoro non liberato.
Ma c’è però un modello che viene rilanciato in queste ore; è il modello Nardella .
A Firenze ha assunto sull’ordine pubblico uno schema semi-leghista ma non urlato, ha utilizzato decine di “case del popolo” per rassicurare centinaia di inquilini delle case popolari, ha realizzato tre line di tramvia che determinano tra l’altro l’incremento dei valori immobiliari, ma non si oppone all’impressionante dilagare dei B&B. Insomma Nardella ha vinto al primo turno non senza resistenze a sinistra che a Firenze non viene schiacciata ma neutralizzata come alternativa istituzionale (non si ripete il modello Sesto F.no).
Dopo lo choc la prospettiva qual è? Sono scettico sulla capacità del M5S di modificarsi; eppure senza una svolta resta solo il contro-choc della rottura del governo giallo-verde su cui insiste in queste ore Marco Travaglio.
Qui mi fermo!
Vincenzo Simoni. 28 maggio 2019.