Ed ora tocca al virus…
Che va “affamato” – e forse muore se non si impianta. E il vaccino? In fieri. E intanto il virus però non si rassegna – sembra impegnato in una impresa mondiale. Con quali effetti?
I commenti proliferano, e filtra tra l’iniziale disinvoltura una inusitata riflessione, sulla sanità pubblica sotto stress, sulle giovani famiglie senza nonni badanti.
L’ottimismo era indiscutibile; c’erano i poveri, ma quasi invisibili, dei residui. E invece il settore pubblico richiederebbe la svolta… ma basta che passi la nottata e quasi certamente si rinnoverà un demente carnevale. Oppure ci resterà qualcosa.
Stamani la strada è vuota, spariti i capannelli davanti al gran portone delle storica Scuola elementare è appeso un foglietto. Non riesco a svagarmi ;per questo ho cercato delle voci genuine. Con Simone che mi conferma che l’asilo è chiuso, e i tre piccini sono a casa, verranno al più presto i nonni, clima da sfollati; così ripenso alla mia infanzia con i bombardamenti. Le fughe e la rassegnazione ad una guerra che non finiva mai. E invece passò, tra crisi acute e delle emancipazioni, con le mie opposizioni anche con la scrittura e tanta vita che non fu solo resistente.
Ecco, questa è la mia mattinata, sarei consigliato “superando la soglia dei 75 anni” (sic!) di non uscire di casa e invece ansimando nel pomeriggio cercherò un taxi che mi porti nelle notoria sede dell’Unione Inquilini di Firenze. E con queste poche righe striminzite… la mattinata passa.
Vincenzo Simoni . anni 82.