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Bergamo: EMERGENZA CORONAVIRUS NEI CASEGGIATI DI CASE POPOLARI MA ALER E COMUNI NON FANNO LE SANIFICAZIONI


Unione Inquilini attacca: "Potrebbe ripetersi una emergenza simile a quella scoperta nelle Case di riposo. Aler e Comuni prendano misure di contenimento: sanificazione e distribuzione delle mascherine"

Potrebbe ripetersi un'emergenza simile a quella riscontrata nelle case di riposo. Sono tantissime le segnalazioni che giungono agli attivisti di Unione Inquilini a proposito di un numero molto alto di decessi da Coronavirus nelle case popolari nel mese di marzo; molti sono anche gli infetti trasportati d'urgenza negli ospedali; senza contare i malati e i decessi sospetti perché colpiti da polmonite o attacco cardiaco, su cui non viene colpevolmente effettuato alcun tampone.

Nelle case popolari della bergamasca circa il 70% degli inquilini è molto anziano, tanti sono gli invalidi. Molti si sono recati a visite specialistiche negli ospedali della provincia.
Il contagio potrebbe essere avvenuto in quei luoghi e poi, rapidamente diffuso nei caseggiati, sopratutto in quelli grandi a Bergamo città, nei comuni della città metropolitana e della Valseriana. In molti palazzi c'è un grande concetrazione di persone, in spazi condominali molto ristretti.

Le Amministrazioni e ALER hanno stottovalutato e sottovalutano il pericolo.

Rita Rebecchi e Francesco Macario (Direttivo di Unione Inquilini) denunciano: "Sappiamo che in alcuni caseggiati, per esempio nel quartiere della Clementina di Bergamo, gli inquilini hanno chiamato gli uffici di ALER, segnalando i decessi accertati per Covid 19, chiedendo la sanificazione delle scale e dei cortili. Si sono sentiti rispondere di arrangiarsi. Siccome un intervento di sanificazione ha costi molto elevati (1500-2000 euro) hanno desistito e stanno vivendo nel terorre. Abbiamo raccolto la testimonianza di persone invalide che sono state contagiate ma hanno dovuto curarsi in casa perchè non c'era posto negli ospedali. Ora hanno contagiato l'intera famiglia e rischiano di diffondere il virus ai vicini."

"Siamo molto preoccupati per quello che è avvenuto e può ancora accadere nelle case popolari. Per questo abbiamo fatto numerose sollecitazioni chiedendo che ALER e i comuni, a partire dal Comune di Bergamo città, intervengano per: operare la sanificazione degli spazi comuni, soprattutto dove ci sono stati morti o malati per coronavirus; distribuire guanti e mascherine ad anziani e invalidi; sospendere i bollettini di affitto per evitare che gli anziani debbano uscire da casa per andare a pagare in posta o in banca. Non siamo stati ancora ascoltati."

Per Unione Inquilini di Bergamo: Rita Rebecchi, Francesco Macario
Per info: 392.2963429; 380.6933401

 




Data notizia11.04.2020

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