Roma: Nota dell’UI Roma: resistere e rivendicare...
24.04,2020 - UNIONE INQUILINI/NOTA DEL DIRETTIVO DI ROMA
Stiamo subendo simultaneamente una crisi sanitaria e una crisi sociale i cui effetti, senza un immediato intervento delle istituzioni, ricadranno sui cittadini in difficoltà. A Roma e Nel Lazio, decine di migliaia di inquilini rischiano di finire sfrattati perché impossibilitati a pagare l’affitto: in tempi di presunta “solidarietà nazionale”, sarebbe uno spettacolo francamente indegno!
Servono misure concrete di sostegno all’abitare e nuove politiche strutturali. La gravità della crisi in corso non ammette esitazioni da parte del governo e degli enti locali. E' loro la responsabilità di intervenire subito, utilizzando al meglio le risorse disponibili per arginare il problema immediato (22 milioni, in attesa della quota destinata alla regione Lazio dei 70 milioni nazionali del decreto “cura Italia” e di altri fondi previsti da un atto di impegno approvato in Parlamento) e recuperando le necessarie coperture per un “piano abitare straordinario” negli anni a venire.
E’ necessario garantire l’accesso dei cittadini ai fondi di contributo affitto stanziati dalla Regione Lazio. L’Unione Inquilini ha avanzato proposte precise in merito e continuerà a mobilitarsi affinché i soldi giungano in tempi certi a tutti gli inquilini in difficoltà. Anche a seguito delle nostre pressioni, il Comune di Roma ha annunciato che sarà possibile fare domanda dal prossimo 27 aprile, con procedure semplificate come la trasmissione online dei dati.
Il contributo deve essere erogato agli inquilini in poche settimane, altrimenti saremmo davanti all’ennesima e inutile promessa-spot di un sistema istituzionale cinico e negligente.
E’ necessario rafforzare l’attività degli uffici amministrativi, a partire dal Dipartimento Politiche Abitative del Comune di Roma che è in cronico affanno per carenza di mezzi e personale, per garantire il regolare espletamento di tutte le pratiche, sia vecchie (bando case popolari, contributo affitto 2019, buoni casa etc.) che nuove. Serve una burocrazia più efficiente!
Chiediamo un tavolo di confronto permanente sul sistema-abitare tra sindacati e realtà sociali da un lato e Regione Lazio e Comune di Roma dall’altro. A tal proposito rilanciamo l’appello all’unità a chi, come noi, persegue l’obiettivo di difendere il diritto alla casa.
La proroga al 1 settembre di tutti gli sfratti, ottenuta anche grazie alla mobilitazione nazionale dell’Unione Inquilini, è un’ottima notizia ma da sola non basta perché gli sfratti vanno impediti a monte.
Bisogna rimodulare i canoni stabiliti dagli accordi territoriali, come indicavamo profeticamente nella nostra “nota a verbale” dell’accordo di Roma.
Bisogna soprattutto garantire il reale “passaggio da casa a casa” di chi ha diritto a un alloggio popolare. Non basta aggiornare le graduatorie se queste non scorrono per mancanza di allloggi!
Serve un ambizioso piano di investimenti per salvaguardare e ampliare il patrimonio ERP, mettendo il diritto dei cittadini finalmente davanti alle logiche di bilancio. Non vendere le poche case disponibili per sanare i debiti delle ATER, ma finanziamenti certi per il sistema ERP per realizzare decine di migliaia di nuovi alloggi attraverso progetti di rigenerazione urbana a zero consumo di territorio.
Perciò, l’Unione Inquilini di Roma, aderendo all’appello nazionale “l’emergenza è affitto”, si impegna a rilanciare la propria iniziativa.
Proponiamo, in questa prospettiva, tre interventi immediati:
1. La scadenza del blocco degli sfratti, il primo settembre 2020, deve essere il limite perentorio per la effettiva erogazione alle famiglie di tutte le forme di sostegno all’affitto esistenti, sia quelle già stanziate sia quelle che verranno ulteriormente incrementate, come stabilito dall’impegno assunto dal governo con l’approvazione del decreto “Cura Italia”. A tale scopo, la Regione valuti la possibilità di un bando comunale unico e aperto, da incrementare di volta in volta con gli stanziamenti statali sopraggiunti. Il comune, anche in via straordinaria, istituisca una task force che permetta di esaurire tutte le eventuali istruttorie strettamente necessarie e di erogare i contributi in tempo reale.
2. Venga convocato immediatamente un primo tavolo di confronto con le parti sociali al fine di verificare l’adozione delle misure idonee per ridurre la pressione degli affitti e prevenire il rischio di una insostenibile ondata di sfratti a partire dal mese di settembre.
3. Regione e Comune si facciano promotori di un patto istituzionale con gli enti Previdenziali Pubblici e gli altri enti con forme di partecipazione, controllo o vigilanza pubblica, al fine di ottenere la disponibilità di tutti gli alloggi liberi o che si libereranno per rendere efficace ed esigibile il passaggio da casa a casa. Comune e ATER applichino quanto previsto dal comma 136 dell’art. 22 della Legge Regionale 194/2020 che da la possibilità di acquisire gli alloggi inoptati dagli inquilini degli Enti Previdenziali, una misura che consentirebbe di evitare le aste pubbliche ai danni delle famiglie più in difficoltà e al contempo di avviare la fase di incremento del patrimonio disponibile.