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SCANDALO DEI CONTRIBUTI AFFITTO: 530 MILIONI STANZIATI TRA IL 2020 E IL 2021 BLOCCATI TRA MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE, REGIONI E COMUNI


COMUNICATO STAMPA

UNIONE INQUILINI: LO SCANDALO DEI CONTRIBUTI AFFITTO: 530 MILIONI STANZIATI TRA IL 2020 E IL 2021 BLOCCATI TRA MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE, REGIONI E COMUNI. ADDIRITTURA MOLTI COMUNI, TRA CUI ROMA CAPITALE, ANCORA NON HANNO EROGATO AI CITTADINI I FONDI DEL 2019. 

Dichiarazione di Walter De Cesaris, segretario nazionale Unione Inquilini.

“Tra il 2020 e il 2021, nel cuore dell’emergenza sanitaria e dell’esplosione della più grave emergenza sociale che il Paese ricordi dal dopoguerra, segnalata anche dai dati dell’ISTAT sull’aumento della povertà assoluta, continua il balletto irresponsabile tra Ministero delle Infrastrutture, Regioni e Comuni sui fondi stanziati dal governo e che, malgrado insufficienti, qualche sollievo avrebbero potuto darlo a chi si è trovato in maggiori difficoltà per la perdita del lavoro, la cassa integrazione ecc. e avrebbero in parte salvato  sfratti per morosità che, ormai sempre di più, sono la causa fondamentale delle sentenze emesse (circa il 90%).

270 milioni di euro complessivi (tra fondo sociale e morosità incolpevole), stanziati per il 2020, distribuiti alle Regioni e che ad oggi risultano ancora complessivamente o non ancora suddivisi ai comuni o non erogati da quest’ultimi ai cittadini aventi diritto. Altri 260 milioni per il 2021, stanziati dalla Legge Finanziaria alla fine dello scorso anno, ancora neanche suddivisi e assegnati alle Regioni.

Ci sono comuni e città metropolitane in cui la sofferenza abitativa e la pressione degli sfratti sarà insostenibile, per esempio Roma Capitale, che ancora non hanno erogato ai cittadini i fondi relativi al 2019.

Intanto la scadenza della proroga delle esecuzioni, al 30 giugno incombe e bussa alle porte della città come una bomba sociale pronta ad esplodere. Non basta, infatti, la misura di aver diluito la ripresa delle esecuzioni degli sfratti in tre fasi, comunque assai ravvicinate tra di loro. Dal primo luglio verranno in esecuzione con la forza pubblica circa 80 mila sfratti che saranno sostanzialmente raddoppiati a partire dal primo gennaio 2022.

Se si continua con il meccanismo perverso che, una volta stanziate le risorse, ci vogliono, quando va bene, due anni e oltre per darli ai cittadini, si arriva fuori tempo massimo, giusto per raccogliere le macerie di quanto si è responsabili.

Serve mettere a disposizione dei comuni misure idonee ad affrontare questa crisi: serve l’istituzione in ogni città   di una cabina di regia, con tutte le istituzioni dello Stato,  le parti sociali,  gli enti gestori dell’ERP per realizzare le esecuzioni   solo garantendo il passaggio da casa a casa ai nuclei con redditi bassi e con fragilità familiari, serve il reperimento di alloggi da mettere a disposizione per tale obiettivo, a partire dagli enti previdenziali pubblici e privatizzati e di tutti gli altri enti con forme di partecipazione, controllo o vigilanza pubblica. Servono anche ulteriori stanziamenti finanziari ma, soprattutto, necessario erogare in tempi reali le risorse a disposizione.

Serve, nei tempi di attuazione del PNRR, un quinquennio, la realizzazione di un vero piano casa di incremento di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, senza consumo di suolo.” 





Data notizia13.05.2021

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